Pesticidi, nuove regole riducono gli orari non la quantità e il tipo di prodotto

di Franco Gottardi

Riguardano più gli orari che le distanze le novità introdotte dalla giunta provinciale in materia di linee guida in materia di utilizzo sostenibile di fitofarmaci. Rispetto alle regole attualmente in vigore, fissate nel 2010, la distanza minima di erogazione resta infatti fissata a 30 metri, che possono diventare anche 10 o 5 se si utilizzano mezzi di contenimento della deriva, cioè della nube fitofarmaco che si forma. Si restringe però notevolmente il lasso di tempo entro cui dovranno essere effettuati i trattamenti in prossimità delle aree sensibili che prima andavano dalle 17 alle 8 del mattino mentre d'ora in poi potranno essere fatti solo dopo le 22 e prima delle 6.
 
La delibera che fissa i nuovi criteri, adeguando il Trentino al Pan, il Piano di azione nazionale per il contenimento dei possibili effetti negativi dell'uso dei pesticidi in agricoltura, era attesa da tempo e promessa dalla stessa giunta entro il mese di giugno, ma quella data non era stata rispettata, anche in seguito alle sollecitazioni arrivate dal mondo agricolo per non far coincidere le nuove regole col picco dei trattamenti annuali. Ora, in un momento in cui in campagna si è impegnati nella raccolta, ecco i nuovi paletti.
Innanzitutto va detto che per aree sensibili si intendono parchi e giardini pubblici, aree sportive ed aree verdi interne a plessi scolastici e asili nido, strutture sanitarie e socio assistenziali, scuole di ogni ordine e grado, piste ciclabili ma anche edifici privati e relative pertinenze, cimiteri, strade aperte al pubblico ad esclusione della viabilità di accesso alle aree agricole.

Il limite di 30 metri vale per tutti i prodotti fitosanitari, da quelli tossici e molto tossici a quelli più blandi, qualora non siano adottate misure di contenimento della deriva. Se le misure sono adottate il limite scende a 10 metri per i fitosanitari più pericolosi e a 5 metri per quelli più blandi. Le distanze potranno essere anche inferiori (0-5 metri), qualora vengano utilizzati prodotti fitosanitari non tossici se si utilizzano sistemi di distribuzione «a tunnel», lance azionate a mano con pressione moderata, atomizzatori dotati di misure di contenimento della deriva.
 
Le altre regole di comportamento introdotte in Trentino, in parte anche prima dell'adozione del Pan, sono il sistema di formazione finalizzato al rilascio delle abilitazioni all'acquisto, all'utilizzo e alla vendita dei prodotti fitosanitari ed all'effettuazione della consulenza sull'impiego degli stessi, il controllo funzionale e la regolazione delle attrezzature utilizzate per la loro distribuzione, l'adozione di metodi di produzione a basso input di prodotti chimici (produzione integrata volontaria e agricoltura biologica).
 
La delibera, firmata dagli assessori all'agricoltura Michele Dallapiccola e alla salute Luca Zeni, è stata approvata in via preliminare dalla giunta in attesa del parere del Consiglio delle Autonomie locali. «Si è voluto valorizzare - spiegano - l'impegno di quegli agricoltori che si sono dotati o si doteranno di attrezzature innovative per la distribuzione (atomizzatori con sistemi di regolazione della quantità d'aria e della direzione del flusso d'aria) o che realizzeranno delle idonee barriere ai confini del proprio appezzamento».
 
A proposito dei veleni usati in agricoltura l'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi ha annunciato la firma di un accordo di programma con Fondazione Mach e l'associazione tra produttori Apot in attuazione del Piano delle acque per abbattere l'inquinamento di alcuni corsi d'acqua che attraversano le aree agricole. Quattro le azioni concordate: ricerca, maggiore controllo, formazione degli operatori agricoli e monitoraggio.

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