Alice Magnani continua a vivere nell'associazione che aiuta i bambini

Ad un mese dalla tragica scomparsa della giovane atleta di tamburello deceduta in seguito ad un incidente stradale di ritorno dagli allenamenti sportivi, si moltiplicano le iniziative promosse in suo ricordo

di Lucia Facchinelli

Sezione Pediatrica «Alice Magnani»: è questo il nome scelto dai genitori e dai soci di Atmar, l'associazione trentina dei malati reumatici, per la neo costituita sezione pediatrica nata in seno alla onlus. Ad un mese dalla tragica scomparsa di Alice Magnani, la giovane atleta di tamburello deceduta in seguito ad un incidente stradale di ritorno dagli allenamenti sportivi, si moltiplicano le iniziative promosse in suo ricordo.
 
«L'idea - spiega il papà Dino Magnani - ci è stata proposta dai genitori dei bambini affetti da malattie reumatiche che condividevano con Alice speranze e preoccupazioni all'interno dell'associazione Il Volo di Padova della quale Alice era testimonial. I genitori trentini ci hanno proposto di intitolare a lei la neonata sezione pediatrica trentina di Atmar e a noi sembra il miglior modo per non vanificare il suo impegno e il suo esempio».
 
Il progetto, realizzato quest'anno in occasione dei 20 anni dalla costituzione di Atmar, corona l'obiettivo che volontari e genitori condividevano da tempo e nasce con l'intento di garantire assistenza e informazioni anche ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, come già avviene per gli adulti, sensibilizzando la popolazione sulle complicanze delle malattie reumatiche in età pediatrica. «Alla nuova sezione pediatrica offriamo la nostra esperienza e la nostra sede, ma soprattutto vogliamo contribuire a diffondere maggior consapevolezza circa l'incidenza e le possibili complicanze che tali patologie comportano e che toccano una - purtroppo in crescita - considerevole fetta della popolazione» sottolinea Annamaria Marchionne, presidente provinciale di Atmar.
 
Alice Magnani era affetta sin da bambina da artrite reumatoide e ciò nonostante ha sempre praticato sport ai massimi livelli nazionali, diventando un'icona sui campi di tamburello e l'esempio concreto di come, con volontà e determinazione, sia possibile superare gli ostacoli imposti dalla malattia. Tra le diverse proposte organizzate, presso la chiesa di Segno si è tenuta una messa di suffragio alla quale è intervenuta anche una delegazione dell'Università di Verona dove la ragazza studiava e dove si sarebbe dovuta laureare a luglio. In quell'occasione infatti i vertici dell'ateneo veneto, consegneranno ai genitori uno speciale riconoscimento per la tesi scritta da Alice sull'importanza dello sport nella gestione della malattia. Non solo: dentro e fuori dai campi sportivi si moltiplicano i progetti in suo onore: ad agosto infatti a Noarna si terrà la finale della Coppa Italia di tamburello con tutte le iniziative di contorno a lei dedicate.
 
«La nostra è una perdita incolmabile. Rinnoviamo i nostri ringraziamenti ai soccorritori, a tutti quanti ci hanno confortati, a vario titolo, dimostrando affetto e contribuendo economicamente al progetto di ricerca medica "Tridentum" sulle malattie reumatiche portando avanti il sogno di Alice di contribuire a gestire la riabilitazione dei bambini. Il nostro impegno oggi è quello di condividere con gli altri genitori ciò che abbiamo vissuto con Alice, perché solo condividendolo il dolore in qualche misura diminuisce» conclude commosso il papà Dino Magnani.
 

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