Nuovo rettore, due candidature: Zambelli e Collini

Come previsto sono solamente due i candidati alla carica di «Magnifico Rettore». Alle 10.35 di questa mattina ha depositato la domanda Stefano Zambelli. Un'ora più tardi è arrivata quella di Paolo Collini. Uno di loro, quindi, sarà il successore del neo giudice della Corte Costituzionale Daria de Pretis. Non era mai accaduto che nella ultracinquantennale storia dell'Ateneo che un'elezione per il rettore fosse così poco partecipata. «Una cosa tristissima. Non c'è stato dibattito, non c'è stato il benché minimo accenno di confronto all'interno del corpo docente» commenta un professore che, ça va sans dire , parla solo a microfoni spenti. «Mai vista una cosa così deprimente».


Le ragioni? C'è chi dice che i giochi sono già fatti: de Pretis era stata eletta meno di due anni fa e la coalizione che la professoressa di giurisprudenza seppe formare allora sarebbe ancora salda, tanto da poter portare in trionfo sulla poltrona di via Calepina quello che durante il suo periodo di comando è stato il pro rettore vicario, Paolo Collini. Tant'è vero che l'unico pronto a «infilare i guantoni» per sfidare l'ex preside di economia è Stefano Zambelli, espressione dell'«ala contestratrice», che già nel 2012 andò al testa a testa con de Pretis.


Curioso e insolito che i candidati siano espressione dello stesso Dipartimento, quello di Economia. Con Ingegneria dilaniata dalle lotte intestine, Scienze ferma all'era Bassi, gli informatici «invisi» ai professori del «fondovalle» e Giurisprudenza che probabilmente si sente sufficientemente tutelata da Collini sembra che davvero a pochi «ordinari» interessi lavorare per portare al rettorato una persona di fiducia. Quasi che i professori, impegnati a portare avanti ricerche, tenere lezioni e seguire i propri progetti non reputino importante la figura del nuovo rettore.

Il Comitato di valutazione, composto da Amalia Bosia, Gianni Toniolo e Gianni Santucci si esprimerà entro 15 giorni sulle domande presentate da Zambelli e Collini. Poi la pubblicazione dei nomi e dopo almeno 15 giorni il voto. A votare saranno chiamati professori e ricercatori di ruolo, ricercatori a tempo determinato, dottorandi, assegnisti, personale tecnico amministrativo, oltre ai rappresentanti degli studenti.

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