È scomparsa Nella Ruzz, l'amica dei cani randagi

Per tutta la vita ha lottato, si è battuta e ha cercato di portare avanti una causa che per molti era persa, quella degli animali. Nella Ruzz, più conosciuta del sindaco per capirci, si è spenta a 89 anni dopo aver davvero tirato fuori le unghie contro istituzioni ed enti vari per far vincere il suo sogno. Domani alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Mattarello, sarà celebrato il funerale dell’amica dei cani e dai gatti, dei randagi, degli ultimi tra gli ultimi, parlando di essere viventi. Più che addio, o ciao, sarebbe quindi da salutare con un «bau» e un «miao», alla faccia di chi ci vorrebbe vedere dell’ironia che non c’è.

La sua casa, da tempo immemorabile, era il vero rifugio di quattrozampe senzatetto e senza famiglia. Alle Ghiaie ha lottato per tenere aperto una tana magari distante dai canoni classici ma comunque un posto dove cani e gatti venivano accuditi. Quel terreno l’aveva acquistato quasi quarant’anni fa, nel 1975, anno di fondazione dell’associazione «Amici degli animali di San Francesco» e quello che era un amore disinteressato si è ben presto trasformato in un lavoro a tempo pieno. Il Comune, d’altro canto, fino al 1992 non possedeva strutture in grado di ospitare i quattrozampe meno fortunati, ma la porta di Nella Ruzz era sempre aperta. Da lei non mancavano mai le ciotole, non mancavano mai croccantini o bocconcini destinati ai randagi. In quegli anni, a Trento, chi si imbatteva in un cane per strada o in un gatto ferito non ci pensava due volte e portava i trovatelli dalla Nella. Allo stesso modo quando qualcuno voleva adottare un animale domestico (almeno per il dizionario), sapeva dove andare.

Per 16 anni Casa Ruzz ha svolto il ruolo che poi sarebbe passato al canile comunale. Di cui, nel 1994, vinse l’appalto per la gestione, un’esperienza breve negativa che la spinse a riaprire la sua casa per gli animali abbandonati.

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