Sulle tracce della volpe

Sulle tracce della volpe

di Luca Fusco

Un premio soddisfacente per ogni buon fototrappolatore è quello di ritrovare nella memoria della propria camera qualche immagine della volpe: sicuramente, uno dei più noti abitanti dei nostri boschi. La volpe è un animale carnivoro (anche se non disdegna bacche e frutta) di medie dimensioni che solitamente raggiunge un peso di 8-10 kg e appartiene alla famiglia dei canidi. Ha delle orecchie  dritte  e  appuntite  e  le  zampe  corte,  ma  la  caratteristica  che  maggiormente  la contraddistingue è sicuramente la folta e morbida coda.

A differenza del capriolo  o del  muflone, facilmente avvistabili anche da un escursionista a passeggio  nei  boschi,  la  volpe  è  ben  più  difficile  da  incontrare,  sia  per  la  sua  naturale sfuggevolezza sia per le sue abitudini di vita. A  rigor  scientifico,  infatti,  questo  animale  di  giorno  dovrebbe  ripararsi  in  tane  scavate  nel terreno  o  in  ripari  tra  rocce  e  rami,  prediligendo,  invece,  le  ore  notturne  per  muoversi  e cacciare.   In   realtà   (così   come   ho   potuto   personalmente   constatare   attraverso   i   miei “appostamenti  fotografici”)  la  volpe  manifesta  la  propria  proverbiale  furbizia  anche adattandosi alle situazioni più varie, non restringendo in alcun modo il proprio orario di caccia per aumentare il più possibile le sue chances di successo: diverse volte, infatti, ho riscontrato volpi occupate in vere e proprie battute di caccia anche di giorno, transitando davanti alla mia fototrappola sulle tracce di una possibile preda.

Essa  solitamente  abita  in  tane  scavate  nel  terreno  o “ereditate” da altri  animali  (come  per esempio dal tasso) che vengono modificate e collegate l’una all’altra andando a creare una fitta rete di cunicoli dotata di vari punti di ingresso e di uscita. La grande capacità di adattamento della volpe la porta anche ad evitare di spendere energie nella caccia quando questa risulta essere eccessivamente faticosa, facendola avvicinare alle aree abitate e frequentare strade e vicoli in cerca di facili prede o di cibo gettato da noi umani. Per ottenere delle immagini di questo animale, dunque, non sarà necessario spingersi in luoghi remoti  o  poco  frequentati,  essendo  sufficiente  posizionare  il  proprio  apparecchio  lungo i possibili percorsi che collegano il bosco alle abitazioni o a possibili fonti di cibo. Nemmeno il traffico o i paesi più popolati impediscono, infatti, a questo animale di raggiungere del facile cibo. 

Una curiosità sulla volpe riguarda il territorio che questa occupa e controlla: in assenza di altri predatori più agguerriti (lupo e orso, in primis) i suoi domini a volte possono essere davvero molto  vasti,  arrivando  a  poter  essere  stimati  anche in  50  chilometri  quadrati entro  i  quali questa si spinge a cercar cibo. Nella  tradizione  popolare,  volpe  e  furbizia  rappresentano  un  binomio  inscindibile  (da  qui l'espressione "furbo come una volpe"), ma da cosa deriva questa credenza? Sicuramente dipende dalla sua scaltrezza nel cacciare e nel procacciarsi il cibo, penetrando, per esempio, anche all'interno dei pollai e dei recinti meglio costruiti, ma deriva anche dal suo prediligere,  senza  alcun  dubbio,  la  cautela  e la  pianificazione  della  caccia  alla  mera  forza bruta

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