Ma che vergogna sui social

Ma che vergogna sui social

di Leonardo Pontalti

C’è qualcosa che, se possibile, rende ancora più amaro e insopportabile il dolore che in queste ore non si può non provare di fronte alle terrificanti scene che ci giungono delle terre terremotate: la profonda ignoranza, la terribile superficialità, l’incredibile faccia tosta di tante persone che esternano i loro pensieri (se tali si possono chiamare) sui social network.

Non si tratta solo di beceri, inqualificabili razzisti che di fronte a centinaia di morti non trovano di meglio da fare che scatenare un’idiota corsa al «noi» contro «loro», dove il noi sono gli italiani e il loro i migranti che, a sentire il web, ruberebbero posti negli alberghi agli sfollati e così via.

C’è anche di peggio: che dire di gruppi pseudoreligiosi che trovano spiegazioni del sisma in chissà quali peccati. Richiamandosi a punizioni divine di biblica memoria e dimenticando che l’Antico testamento è un grandissimo testo allegorico, in cui si spiegano concetti e si indicano comportamenti ritenuti virtuosi attraverso racconti immaginifici. No, nel 2016 si crede davvero che ci sia un Dio che punisce ed ecco spuntare dal web il gruppo «Medjugorje: Casa della Tenerezza di Dio» sulla cui bacheca alle 8.09 del 24 agosto compaiono queste terribili parole: «Nessun stupore da parte nostra dei cenacolidimaria, le profezie prima o poi si avvereranno. Utero in affitto,matrimonio omosessuale,attacco alla famiglia, ateismo diffuso ecc ecc . Le scosse servono per farci capire che bisogna tornare ai veri valori. La natura si ribellerà sempre alla contro natura. CONVERTITI ITALIA».

C’era stato poi anche il caso di un altro gruppo di persone che si professa credente e non si accorge invece di delirare, offendendo con la bassezza delle loro espressioni anche quei valori a cui affermerebbero di ispirarsi. Quello facente capo alla non ben definità realtà di ispirazione cattolica (o meglio, che si definisce tale, dato che certamente saranno molti i credenti a rabbrividire al solo pensiero di essere accostati a questi signori). Che ieri ha twittato una cosa del genere: «La tragedia del #terremoto ci interroghi sui NOSTRI PECCATI e sull’ABOMINIO delle #UNIONICIVILI! #conversione #preghiera #solidarietà

Lasciando poi i vaneggiamenti pseudoreligiosi, non mancanto neppure le indicibili scemenze di estrazione veganista: a spiccare ieri è stata una non ben nota soubrette, pare con un passato al Grande Fratello, Daniela Martani che su facebook ha chiesto ai suoi ammiratori: «Ma è stata inventata ad Amatrice la famosa amatriciana?» e ricevendo risposta positiva se n’è uscita con un «E vabbe ma allora è karma».

Una carrellata degli orrori di cui in momenti terrificanti come questi di certo nessuno sentiva il bisogno. Anche perché dimostrano quanto, anche di fronte ai drammi più grandi, la bassezza di tante persone, la loro mancanza di vergogna, la loro mentalità più antica dei massi medievali crollati in centro Italia, trovi un argine.

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