Gli ex in cerca di idee e nomi

Gli ex in cerca di idee e nomi

di Paolo Ghezzi

Gli ex sono ingombranti. Sia in politica sia nei toponimi. «Ex» inevitabili finché la gente non si abitua alla nuova vita e alle nuove funzioni dei luoghi.
Anche Trento ha convissuto a lungo con ex Zuffo, ex Santa Chiara, ex Michelin, ex Lenzi, ex Caproni, ex Sanatorio, ex Hilton...

Ora nei piani della città c’è l’ex Lettere del complesso dell’auditorium, su cui l’assessorato alla cultura ha innescato un percorso partecipativo che ha già prodotto un bel grappolo di idee. L’altroieri, in collaborazione con il Centro Santa Chiara, ha chiamato quattro consorzi (da Cagliari, Terni, San Vito dei Normanni, Sansepolcro) a stimolare con esperienze concrete la seconda fase del percorso, che sarà concentrata sulle alternative di configurazione di un polo culturale. Rispetto al primo lotto di idee, cadranno le ipotesi di sport, wellness e ospitalità alberghiera, ha chiarito Robol.

L’ex Lettere, prima sede della facoltà umanistica, anche nella sua seconda vita, di cultura vivrà.

E a un certo punto bisognerà deciderne il nome. A Terni si sono inventati CAOS, Centro per le Arti Opificio Siri. A Cagliari EXMA, che rievoca l’Ex Mattatoio, «luogo di morte riconquistato alla vita», è anche l’acronimo (anglofilo) che rivela il programma: EXhibiting and Moving Arts, in collaborazione virtuosa con Conservatorio, Università, Liceo artistico ma anche con Sardex Net, un circuito di credito commerciale che mette in rete mille aziende e sostituisce le compravendite in euro con una moneta complementare sarda, il Sardex appunto. Salutare provocazione nel centro storico di Cagliari, in quello che sta diventando un “quartiere del lusso accessibile”.

L’acronimo Exma è brillante, al di là dell’ambiguità del Moving Arts: in movimento o commoventi? L’Exma muove le arti o sono le arti che smuovono?

Il logo è graficamente brillante, perché nella sommità della M è ritagliato il contorno di una testa di bue vista dall’alto, e così la modernità non dimentica il passato. Le arti diffuse richiamano il sangue bovino versato.

Come insegna anche la recente storia politica italiana, le sigle sono importanti. Nel settore della cultura, anche. MoMA è semplice e bellissimo, perché è parola affettuosa e primigenia che ricorda le coccole della mamma mentre indica il prestigioso e trendy Museum of Modern Arts di New York. («Pani e madri», guardacaso, è una bella idea dell’Exma, che metteva insieme arti visive e arte del pane).

A Roma MACRO e GNAM raccontano ambizioni e appetiti del sistema museale della capitale.

A Trento - dove peraltro il Centro Santa Chiara funziona anche senza che si usi l’acronimo anonimo Csc - il MUSE deve il suo successo alla Provincia di Trento che ci ha investito, al creativo direttore, al progetto del mitico Piano ma anche alla sigla che, sfidando coraggiosamente il muso dei trentini malmostosi, evoca le scienze scomodando niente meno che le protettrici delle arti e la stessa musica.
Prima che anche contro il futuro dell’ex Lettere prenda a soffiare il malcontento degli «scoraggiatori militanti» (così li chiamano a San Vito dei Normanni) cominciamo a pensare al nome.

EXLE è ostico, anche se «Eresie per Libere Esperienze» avrebbe il suo fascino. LETTERE, se non fosse equivocabile con la nuova sede di via Gar, sarebbe stimolante: per esempio, «Laboratorio Esperienze Toniche Trentine Eventi Ricreativi Energizzanti». Meglio allora una sigla spiazzante, magari rievocante la santa dell’ospedale che là sorgeva: CHIARA come «CHiostro Imprese Arti Rigenerative Alleate». E se l’acronimo fosse CENTRO, al centro della città? «Convergenza Estetica Nuova Trento Riutilizzata Operosamente» è troppo roboante.
E se si giocasse con la pronuncia di Ex, cioè ECS? Esperienze Culturali Socializzanti? E se fosse proprio solo EX, oppure se - copiando l’efficace semplicità del Vigilianum - riscoprissimo il latino, ai danni del solito inglese? EXperimentum (le arti di Tridentum). EXcellentia (la bellezza della cultura lenta). E se riscoprissimo la mitologia? EXcalibur! E se comunicassimo l’energia della cultura vera? EXpresso, la caffeina delle idee. E perché non EXtro, luogo dei trentini estrosi?

Per inventarsi la sigla dell’ex Lettere per il futuro percorso ci vorrà un concorso. Extra.

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