L’alfabeto del Masetto. Pratiche felici di vita in montagna

L’alfabeto del Masetto. Pratiche felici di vita in montagna

di Impact Hub Trentino

È un articolo particolare quello che proponiamo oggi. I protagonisti della storia - Giulia Mirandola e Gianni Mittempergher - dialogano con i lettori condividendo il loro alfabeto, costruito giorno dopo giorno durante la loro esperienza al Masetto, un esperimento culturale e imprenditoriale che ha trovato casa in una piccola struttura - Il Masetto, appunto - nel bel mezzo della Valle di Terragnolo.

È un alfabeto che fa emergere fin dalla prima lettura la ricchezza della prima stagione di attività di un luogo che è insieme rifugio, osteria e punto d’incontro per chiunque abbia voglia di leggere un libro, mangiare qualcosa di buono o passare un po’ di tempo in montagna.

E proprio la montagna è la protagonista. Con i suoi rumori, le sue difficoltà e bellezze, i suoi ritmi, i suoi riti. In controtendenza con l’idea che le «terre alte» siano oggi più che mai inospitali e che il futuro sia nella discesa a valle figlia dello spopolamento dei monti Il Masetto è un piccolo e prezioso esempio di presidio del territorio, di appassionata e curiosa ricerca dell’innovazione culturale, di ricostruzione di comunità laddove questa appare frammentata, di sostenibilità economica e turistica, inteso come quotidiana relazione di rispetto e convivenza con il contesto naturale che ci circonda.

Dovrete aspettare qualche mese per poter visitare Il Masetto di persona, ma non potrete farne a meno.

Alfabeto Masetto
di Giulia Mirandola e Gianni Mittempergher

ACQUA

È un suono in lontananza e una fonte di ispirazione. «A pelo d’acqua» è stato un workshop residenziale ideato per il Masetto dall’illustratrice Marina Marcolin, che segna l’inizio di una serie di progetti collegati ai corsi d’acqua della Valle di Terragnolo.

BIBLIOTECA

Mobile, esterna e alla portata di tutti. Nello spazio di quattro cassette di legno, lettori e lettrici di tutte le età hanno a disposizione più di trecento libri con le figure, scritti in dieci lingue, scelti da Giulia.

CAPRE

Al Masetto, dalla primavera all’autunno, vive un piccolo gregge di capre camosciate, che ci osservano esterrefatte. Il loro latte, in certi periodi, arriva tiepido sul tavolo della colazione. Gianni si prende cura di loro tutto l’anno.

DORMIRE

Una foresteria, sei stanze, ventiquattro posti letto. Le recensioni più positive sui nostri letti a castello le lasciano i bambini e le bambine. Alla fine dell’estate, chi pernotta al Masetto, ha la fortuna di sentire il bramito dei cervi in amore.

ENERGIA

La poetessa Silvia Vecchini scrive che per fare il Masetto «ci vuole un motore che spinga tutta l’energia fino alle estremità e la richiami, senza un cuore zolla che tenga, che ami, si faccia prendere e mangiare, che regga e trasformi, non ci sarebbe la stessa frequenza, lo stesso battito, il ritmo e l’ampiezza, la stessa bellezza.»

FANZELTO

Scuro e croccante, è un piatto caratteristico della Valle di Terragnolo. Nasce mescolando la farina di grano saraceno all’acqua e al sale. Salumi e formaggi, insieme al fanzelto, sono più gustosi. Ottimo a merenda e ideale come antipasto.

GIULIA E GIANNI

Siamo noi. Il Masetto è la somma dei percorsi che ciascuno, fino ad ora, ha condotto separatamente nei campi dell’ospitalità in quota e della progettazione culturale. L’intensità delle attività quotidiane scalza l’illusione di riuscire a pensare e fare tutto con le nostre sole forze. Il Masetto è per entrambi una grande casa dove lavoro e vita convivono.

HALLO! HELLO! HOLA!

Al Masetto parliamo tedesco, inglese e spagnolo. I nostri ospiti, in questa prima estate di lavoro, sono stati italiani, ma anche tedeschi, inglesi, americani, colombiani, giapponesi, catalani, lituani, cecoslovacchi, turchi, curdi, lettoni, africani.

ILLUSTRAZIONE

Il Masetto è stato eletto residenza permanente di Montagna Disegnata Workshop, un progetto culturale che abbraccia l’ampio pianeta dei picture books nelle sue infinite declinazioni. Lo scopo dell’operazione: mantenere viva la specie di uomini e di donne che tengono gli occhi aperti.

LOGO

Nasce da un’idea di Matteo Moretti, sviluppata a partire da una fotografia scattata durante un sopralluogo. Matteo Moretti insegna alla Libera Università di Bolzano. È vincitore di European Design Award 2016. Il suo ultimo progetto di web journalism si intitola Europa dreaming.

MONTAGNE

Sono la nostra scena di riferimento. Le montagne obbligano a una continua valutazione di elementi in discesa e in salita. Tuttavia, a volte, guardando le rocce che si stagliano di fronte al Masetto, pensiamo al mare e a chi vive su un’isola.

NARRAZIONE

Durante l’estate abbiamo ascoltato storie che provenivano da molto vicino e da molto lontano. Ciascuna di esse rappresenta un capitolo di un libro in cui ci sarà ancora molto da scrivere.

OTTOBRE 2016

Dal 21 al 27 ottobre Il Masetto ha dato ospitalità «Being a Refugee is not a choice», uno scambio culturale nell’ambito del programma europeo Erasmus+, cui hanno aderito trenta ragazzi e ragazze provenienti da Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca, Italia, Turchia.

PANE

La panificazione è un rito nelle mani di Gianni. Ogni giorno, impastare è l’ultima cosa da compiere prima di andare a dormire. Il pane del Masetto cresce grazie a una pasta madre donataci dalla scrittrice Giusi Quarenghi, che la rinfresca da circa vent’anni.

QUI

Scrive Gilles Clément che «L’idea proviene dall’incontro con il luogo. Vi è intimamente associata e si giustifica soltanto attraverso questa intimità, senza la quale potrebbe applicarsi a qualsiasi luogo del territorio». L’idea del Masetto è figlia di questo paesaggio.

RIFUGIO

Il Masetto non è una scuola ma ci assomiglia, non è un’osteria ma alcune sere lo sembra, non è un ostello ma per certi versi lo ricorda, non è un rifugio ma ci va vicino.

SCIENZA

Il Leprotto (1502) di Albrecht Dürer è considerato uno degli esempi più significativi di studio sulla natura compiuto attraverso l’osservazione e il disegno. La stagione culturale al Masetto è costellata di momenti in cui l’arte incontra le scienze con questo spirito.

TORTE

Anna, la chiama Pasubiana. Carlotta, Fetta di Amburgo. Noi, per intenderci, la descriviamo: un fondo di pasta frolla, uno strato di marmellata di arance, crosta di meringa con granella di nocciole. Insieme ai ghiaccioli alla fragola, è la nostra specialità.

URCA

Vive con Giulia e Gianni da quando ha due mesi. La nostra amica Cheyenne, allevatrice, dice che Urca, nei panni di cane pastore, comincia a cavarsela. Urca ama andare a zonzo da sola, ma anche accompagnare chiunque sia in cammino. Agata (3 anni) l’ha cercata in una libreria di Milano, ma sotto il tavolo non c’era.

VALLE

La Valle di Terragnolo è impervia e aspra; è una valle marginale, lontana dai circuiti turistici classici. Si mostra per quello che è, senza trucchi e finzioni. Per questo ci piace.

ZIGOZAGO

«Conversazione zigozago» è il nome dato a un ciclo di appuntamenti serali, dedicati a conoscere scrittori, poetesse, editori, di cui apprezziamo le qualità. Una conversazione zigozago non procede mai in modo rettilineo, è attraversata da numerosi argomenti che non ti aspetti e fa venire fame.

comments powered by Disqus