Magia al Santa Chiara: spariscono i dirigenti

Magia al Santa Chiara: spariscono i dirigenti

di Lucio Gardin

Prosegue al Centro S. Chiara di Trento il Gran Galà del Degrado con mirabili numeri di alta magia. Dopo le voragini nel bilancio e la sparizione di 265mila euro con la gestione precedente (Franco Oss Noser e Marisa Detassis), due settimane fa è sparito anche l’attuale direttore (Francesco Nardelli). Se n’è accorta casualmente la donna delle pulizie che, riordinando il suo ufficio, ha notato il computer stranamente acceso. L’assessore alla qultura Mellarini, ha accolto con la consueta nonchalance la cosa: «In Trentino siamo abituati alla gestione creativa degli enti pubblici, ma sono preoccupato perché fino adesso erano spariti solo soldi».

Ma cosa è successo? Il musicista Agostino Carollo (al cui confronto Claudio Cia è uno tranquillo) ha scoperto che il concorso che ha rinnovato Nardelli alla direzione era, come dire, pieno di mascara.

«Potevano tranquillamente farlo in un negozio di Sephora» ha detto il dj tagliando corto, perché impegnato al telefono con Marilyn Manson che sarà ospite alla Festa degli orfanelli al prossimo Natale di Rovereto. Ma che cosa ha scoperto Carollo? Tra i tanti altri, ecco un paio di fatti curiosi.

1) Filippo Fonsatti (uno dei tre commissari) è il direttore del teatro di Torino che negli ultimi tre anni ha venduto una decina di spettacoli al Centro S. Chiara. Contratti firmati dallo stesso Nardelli (in regime di democrazia si chiamerebbe conflitto d’interesse);

2) Ad accertare il livello di conoscenza dell’inglese dei candidati (in riferimento alla scala europea come chiedeva il bando), c’era un dirigente provinciale che nel suo curriculum dichiara tranquillamente di conoscere l’inglese a livello A1 (un gradino sotto di quello che parla Renzi). Se si considera che a valutare la legalità del concorso c’era il direttore dell’ufficio concorsi, siamo in una botola di ferro. E siccome questa volta era impossibile nascondere l’accaduto, è stato revocato l’incarico a Nardelli. «Ma è già pronto il nuovo concorso per sostituirlo - ha rassicurato Mellarini - perché il Trentino ha voglia di cambiamento!

Tra i requisiti richiesti per partecipare al bando: avere già gestito il S. Chiara negli ultimi sei anni, avere subìto la revoca dell’incarico tra l’1 e il 30 settembre 2018, e avere il cognome che inizia per N e finisce per Ardelli». «È una pratica molto divertente - gli ha fatto eco il presidente in leasing Ugo Rossi - si distribuiscono poltrone come fanno da Divani & Divani, e vince chi ricopre più posti di potere». Nel caso Nardelli non riuscisse a vincere il nuovo concorso (metti che si dimentica la carta d’identità o sbaglia a scrivere il suo nome in inglese), è già pronto per lui - come per ogni altro dirigente pubblico - il piano B: la presidenza del Film Festival, o la direzione dei Suoni delle Dolomiti, o della Film Commission, o di Oriente Occidente o di qualche nuovo Festival ancora da inventare.

Mentre ogni anno circa 1.200 trentini sotto i 34 anni emigrano per cercare lavoro, noi abbiamo i CDA pubblici infarciti di gente che dovrebbe essere in pensione (e non certo con 500 euro al mese). Come disse il grande filosofo Albert Organico del CRM di Mattarello: «Certi dirigenti in carica li vedrei bene in discarica».

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