Una caccia al candidato tutta da ridere

Una caccia al candidato tutta da ridere

di Lucio Gardin

Il centrosinistra trentino è alla ricerca di una grande alleanza che ci difenda dai populisti. Ogni anno, circa 1.200 trentini dai diciotto ai trentaquattro anni vanno all’estero a cercare lavoro; sugli autobus con il biglietto dovrebbero darti un kit di pronto soccorso e difesa personale; le imprese artigiane dal 2009 al 2017 in Alto Adige hanno segnato più 2,2% e in Trentino meno 10,2%... e il problema del centrosinistra sono i populisti. ET era più integrato sul territorio. Ma tant’è. Ora sono tutti alla ricerca di un candidato presidente. Perfino Ugo Rossi sta partecipando alla ricerca. Nelle ultime settimane ha fatto più chilometri del Panizza e la Dominici insieme. Per monitorarne gli spostamenti, Sara Ferrari gli ha cucito nel risvolto della giacca un innovativo dispositivo elettronico. Si tratta di una spilla a forma di Claudio Cia (in scala 1:1) in grado di mappare i movimenti del presidente e all’occorrenza di fare un’interrogazione. Tra l’altro in questo modo non si controlla solo Rossi ma anche Walter Viola perché da studi recenti è emerso che i due sarebbero la stessa persona. Quando Rossi prende acqua diventa Viola, e quando Viola prende acqua diventa Lilla. Ad ogni modo, la spilla ha un quadro «QR code» che consente di visualizzare sul proprio dispositivo tutti i movimenti del presidente. Da ieri la mappa escursionistica è a disposizione anche dei turisti sul sito lifepresidentus.tn.it.
Vista la difficoltà a trovare candidati a piede libero, alcuni intellettuali di sinistra hanno proposto di risolvere la questione del presidente con un concorso pubblico. Naturalmente il concorso sarà truccato. Gli organizzatori di Oriente Occidente per la modica spesa di 240mila euro si sono aggiudicati la commessa per organizzare un rinfresco con sette tartine e nove pizzette. Numerose le idee pervenute, ecco le due più affascinanti.
Un assessore - di cui non possiamo fare il nome - ha proposto un nominativo di sicuro effetto/voti, ma la sua candidatura è notevolmente resa complicata dal fatto che è morto da 64 anni. È stato quindi suggerito a Dallapiccola di abbandonare l’ipotesi Alcide Degasperi.
L’assessore Carlo Daldoss - di cui non possiamo fare il nome - ha spedito una lettera anonima, dove sostiene che lui non si candiderà mai a presidente. Quando gli hanno fatto notare che sulla lettera c’era il simbolo della sua lista, si è bocciato da solo la proposta e per dimostrare la sua buona fede si è spedito un paio di lettere di minaccia su carta intestata della Cgil; e infine è sparito terrorizzato dalle sue stesse intimidazioni. Ai presenti non è restato che sequestrare i cinquantamila volantini con scritto «Daldoss for President».

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