Le mosse del Papa per il Medio Oriente

Le mosse del Papa per il Medio Oriente

di Luigi Sandri

La situazione del Medio Oriente e del Mediterraneo è al centro della multiforme attività diplomatica e pastorale di Francesco.

Il papa sta incontrando e incontrerà prossimamente patriarchi e vescovi provenienti da quelle zone, per trovare insieme iniziative che favoriscano la pace.

Quattro giorni fa il papa ha ricevuto i patriarchi cattolici orientali: il maronita, che è anche cardinale, Béchara Boutros Raï (Beirut), il caldeo, anch’esso cardinale, Louis Raphaël Sako (Baghdad); il copto, Ibrahim Isaac Sedrak (Il Cairo); il siro, Ignace Youssif III Younan (Beirut); il melkita, Youssef Absi (Damasco); l’armeno, Gregorio Pietro XX Ghabroyan (Beirut). Tutti cittadini di paesi che, Iraq a parte, guardano il Mediterraneo.

Bergoglio, all’Angelus, ieri ha ricordato, in particolare, la Siria: «Continuano a giungere notizie dolorose dal nord-ovest del paese, in particolare sulle condizioni di tante donne e bambini, della gente costretta a fuggire a causa dell’escalation militare. Rinnovo il mio accorato appello a tutti gli attori coinvolti ad avvalersi degli strumenti diplomatici, nel rispetto del Diritto umanitario internazionale, per salvaguardare la vita e le sorti dei civili».

Il riferimento del papa era alla situazione di Idlib, città del nord-ovest della Siria, che Damasco vorrebbe controllare ma che resiste, aiutata da Ankara. Sullo sfondo la questione curda: la Turchia non vuole che sul versante nord della Siria si creino zone in mano ai curdi, per evitare che questi “contagino” la forte minoranza curda in Anatolia orientale, ipotesi intollerabile per il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Il conflitto militare che dal 2011 ha devastato la Siria - dove per un certo tempo, nella parte nord ed est, ha preso il potere il cosiddetto califfato islamico dell’Isis - e ha colpito, tra l’altro, le minoranze cristiane.

Queste, sparse in tutto il Medio Oriente e in Egitto, sono in parte di rito latino (quello dominante nella Chiesa cattolica), e in parte nei riti propri dei patriarcati sopra nominati. Si tratta di Chiese - come la maronita - da sempre cattoliche, o di altre che, in periodi e contesti diversi, tra il XVI e il XIX secolo si sono separate dalla Chiesa-madre originaria (ortodossa o antica-orientale), unendosi a Roma. Hanno una disciplina propria che, in alcune, prevede anche il clero uxorato.

L’udienza del pontefice ai patriarchi cattolici orientali è stato quasi una “ouverture” dell’Incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo frontiera di pace”, che si terrà la prossima settimana a Bari, dove il 23 febbraio sarà concluso dallo stesso Francesco. Egli, con i più di cento vescovi presenti, di venti paesi, non potrà evitare di esprimersi sui conflitti pendenti, e anche sull’ipotesi del “piano di pace” che a fine gennaio il presidente statunitense Donald Trump ha proposto per risolvere il conflitto israelo-palestinese, e che i palestinesi respingono.

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