L'altalena, nessun bavaglio alle scuole

L'altalena, nessun bavaglio alle scuole

di Alberto Folgheraiter

Per la festicciola prenatalizia, una classe delle elementari dei bambini della Vela (facenti parte dell'Istituto Trento 6) ha presentato quale saggio un canto con parole e musica scritte dall'insegnante elementare Alessio Zeni. Si intitola l'Altalena e con l'innocenza dei bambini dice: «Tienimi lontano da quel tempo in cui soltanto chi era alto e biondo poteva avere un posto in questo mondo». Tanto è bastato perché la giunta provinciale padana che da qualche mese governa il Trentino vi vedesse una provocazione politica e il Gauleiter di Salvini che, en passant, fa anche l'assessore all'istruzione annunciasse un'ispezione e verifiche sul progetto avviato dalla scuola con intenti «non pedagogici».
Che cosa racconta il canto di Natale dei bambini della Vela? «Portami su, portami giù, portami via da chi mi dice che, che questo gioco non è per me, io sto occupando un posto che, che deve essere di qualcun altro, sì, deve essere di un bimbo bianco, portami giù, portami su, fammi sognare dentro il cielo blu». Ancora: «Portami avanti, portami indietro, che mi allontano da quel tempo in cui, in cui soltanto chi era alto e biondo poteva avere un posto in questo mondo. Che deve essere di tutti quanti, io ne son degna quanto tutti gli altri. Portami indietro, portami avanti, fammi sognare dentro il cielo blu».
Apriti cielo! Al cospetto di simili bestemmie, i padani duri e puri hanno sentito ribollir le viscere (del resto loro sono soliti parlare alla pancia più che al cervello) e la consigliera verde-rossato che si era scagliata contro l'occupazione di parchi e panchine da parte degli stranieri, si è sentita tirata in ballo. Excusatio non petita, nevvero? 
Mentre i padani affilavano le armi, sul web partiva una raffica di ingiurie contro la consigliera leghista. Ingiurie che vanno doverosamente respinte, condannate e per queste alla signora va espressa totale solidarietà. Perché la consigliera Katia Rossato ha tutto il diritto di esprimere ciò che pensa così come i bambini hanno diritto di cantare il testo scritto da una persone intelligente e preparata come l'insegnante Alessio Zeni. Non c'è alcuna offesa in quel testo, anzi. 
L'offesa al buon senso sta in chi pretende di mettere il bavaglio alla scuola, di imporre la pedagogia a suon di circolari. A proposito: si sa già che al rientro dalle vacanze natalizie numerosi insegnanti proporranno ai bambini di imparare quell'innocente canto dell'altalena. Sempre che già non lo conoscano visto che da qualche giorno sta spopolando su youtube.
Già che siamo in tema e che stanno volgendo al temine le feste pagane del «dies natalis solis» forse è il caso di riprendere il filo di un discorso già avviato da altri commentatori, il direttore di questo giornale in primis. 
Non stupisce che la giunta padana cerchi di mettere in pratica ciò che ha proclamato negli anni dell'opposizione dura e pura nei gazebo, e che, eterodiretta da Roma, voglia imporre anche a quei 206mila Trentini che il 21 ottobre 2018 non hanno votato Lega Salvini (la quale ha pur sempre preso 69mila voti).
Lascia basiti semmai l'afonia di un'opposizione, Pd e Patt in particolare, che sembra non aver ancora assorbito la peraltro prevedibilissima bastonata su zucche spesso vuote di idee e di coraggio. Si avverte qualche cinguettio di richiamo al bon ton, mentre i duri e puri mettono i piedi nel piatto e si preparano a omogeneizzare l'autonomia con le istanze padano-venete.
C'è da capirli: il Pd «come nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello» attende un segretario come il Salvatore che non si trova nei presepi imposti dal Governatore negli uffici provinciali. Quanto al Patt, che con i «rossi» ha sempre avuto bruciore di stomaco, strizza l'occhio ai padani perché molte cadreghe sono in scadenza e qualche strapuntino?
Per non dire di chi il binocolo proprio non ce l'ha.

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