Ingrassare è faticoso, meglio dimagrire

Ingrassare è faticoso, meglio dimagrire

di Michele Pizzinini

Il Natale si sta avvicinando e con esso il turbinio di aperitivi, cene, brindisi con amici e parenti e i festeggiamenti a suon di panettoni, pandoro e biscotti di Natale si sprecano. Un vero tour de force alimentare. Anzi, i goliardici amici rivani, che già nel corso dell’anno si cimentano nell’impegnativo Tour de Pance, abbinando giri in bicicletta a mangiate in compagnia, questo lo definirebbero un tour de force de pance.

Il rischio è che Natale, Capodanno e la Befana oltre ai regali, possano portare anche chili non voluti. Premesso che come scrissi già alcuni anni fa noi non ingrassiamo con quello che mangiamo da Natale a Capodanno, ma con quello che mangiamo da Capodanno a Natale, eccovi alcune riflessioni per non piangere il 7 di gennaio. Incominciamo con le buone notizie. Devo ricordarvi che ingrassare (accumulare grasso) è più «difficile» che dimagrire (perdere grasso).

Quando faccio questa affermazione molti mi guardano in maniera interrogativa, ritenendo che li stia prendendo in giro o sospettando che forse io non abbia studiato abbastanza, perché è un’evidenza sotto gli occhi di tutti che mettere dei chili è molto più facile che smaltirli. Eppure non è così!

Tutti i processi costruttivi sono energeticamente più impegnativi di quelli di tipo demolitivo. Per costruire una casa impiego dei mesi, ma per demolirla mi basta una settimana; ed ancora, in un mese una gamba ingessata perde rapidamente tono muscolare che talvolta per recuperarlo si impiegano dei mesi di duro lavoro in palestra.
La stessa cosa avviene anche per il grasso. Per perdere un chilo di grasso dobbiamo fare un deficit calorico di circa 7.000 calorie, ma per accumulare un chilo di grasso necessitiamo di un apporto energetico di 14.000 calorie.

In altre parole, dovremmo mangiare 1.000 calorie al giorno in più del nostro fabbisogno giornaliero per almeno due settimane per accumulare un chilo di grasso.

Sebbene il giorno di Natale o di Capodanno possiamo arrivare ad assumere anche 5-6.000 calorie, i due chili in più che potremmo pesare il giorno dopo, non possono certo essere di grasso! Se all’Epifania, dopo aver mangiato e bevuto alla grande, noi pesassimo tre chili in più, probabilmente al massimo uno potrebbe essere di grasso, uno potrebbe essere causato dal «gonfiore» e dal contenuto intestinale e uno dall’acqua di accompagnamento.

Questa riflessione non dev’essere presa come un’autorizzazione ad esagerare ma come una constatazione per alleviare i vostri sensi di colpa. Ed ora veniamo ai consigli.
Attenti a non cadere nella trappola di dire: «A pranzo mangio poco perché questa sera mangerò tanto».
Più volte ho avuto modo di ricordarvi che l’aumento di peso non è solo una questione di calorie, ma anche di orari, nel senso che potremmo dire che ingrassiamo solo di notte.

La fame è un parametro che si accumula come il sonno. Se non dormo la notte il giorno successivo tenderei ad addormentarmi dappertutto.
Se non mangio a pranzo la sera a cena mangerò il doppio, proprio nel momento meno opportuno. Se ad esempio l’ultimo dell’anno, fate regolarmente la colazione, mangiate a pranzo e magari fate merenda con un the e 2-3 biscotti, la sera a cena probabilmente sarete meno affamati e saprete resistere meglio alla tentazione di esagerare.
Il digiuno potrebbe essere invece una buona strategia per il giorno successivo.

Potrebbe essere consigliabile, dopo un’abbondante libagione, permettere all’apparato digerente di smaltire gli eccessi calorici e recuperare il normale ritmo alimentare con una giornata prevalentemente idrica.
In tutte le religioni il digiuno è visto come un momento di purificazione e così anche per noi, a maggior ragione, che siamo «intossicati» di cibo.
Noi siamo «attrezzati» per sopportare carenze alimentari, perché nel corso della nostra evoluzione durata migliaia di secoli, chissà quante volte sarà capitato ai nostri antenati di non cacciare niente per dei giorni e di doversi accontentare di qualche bacca o una radice o di qualche insetto.

Le persone sane che non assumano farmaci, tra Natale e la Befana possono provare ad inserire un giorno alla settimana, in cui provare soltanto a bere, bere e bere: acqua, tisane, the, estratti di verdure, tutte senza zucchero.

Se avete bisogno di qualcosa di caldo, a cena potrebbe andare bene una tazza di brodo, anche con un po’ di pastina o dei ravioli. Se proprio avete fame potete concedervi una ciotola di verdura cruda a pranzo e una di verdura cotta a cena, condite con un cucchiaio d’olio.

L’altra cosa che mi sento di raccomandare è di non fare solo una passeggiata il giorno dopo un pasto abbondante, ma di mantenere dell’attività fisica nei giorni e magari anche nel pomeriggio precedente la cena. Il movimento svolto prima permette di svuotare i serbatoi di zuccheri dei muscoli che saranno riempiti con il cibo dell’abbuffata.
In alternativa se fossimo del tutto inattivi nei giorni precedenti il cenone sarebbe un po’ come fare del carburante ad una automobile con il serbatoio pieno e chiusa nel garage da giorni.

In sostanza la sola passeggiata del giorno dopo non sarebbe altrettanto efficace di quella precedente il pasto. Un po’ di movimento praticato i giorni prima ed il giorno dopo sarebbe l’ideale, comunque anche la passeggiata del giorno dopo è sempre meglio di niente! Mai come in questo periodo la regola dei 10.000 passi al giorno dovrebbe quasi essere un obbligo morale.

Attenti all’alcol! A prescindere che quando è in eccesso fa male, spesso ci dimentichiamo che l’alcol è anche un’ottima fonte energetica e vi ricordo che per smaltire un solo bicchiere di vino o una birra piccola, dovremmo fare circa 2-2,5 chilometri in bicicletta.
Se in un pasto consumiamo 4-5 bicchieri di vino dovremmo fare 10-12 km in bicicletta o 5 a piedi solo per smaltire l’alcol assunto.

Con questa «terribile» notizia spero di non avervi rovinato le feste e non mi resta che augurare a voi ed ai vostri cari, un felice e sereno Natale.

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