Chi non ride avvelena anche te

Chi non ride avvelena anche te

di Lucio Gardin

Una volta ci si chiedeva «si può davvero scherzare su tutto?» oggi ci chiediamo «si può davvero non scherzare più su niente?».

Ci stiamo disabituando alla risata. All’allegria. Se dici a uno «te sei en macaco!» si offendono gli animalisti, se ironizzi sugli animalisti si offendono i macachi, se usi il cervello si offende chi non ce l’ha, se usi la bici elettrica si offende chi usa quella eolica, se usi la bici eolica non si offende nessuno perché non esiste. Ci stiamo trasformando in batterie di odio.

I Social sono una stalla piena di cattedratici della Crusca (già che va di moda il vegano), frustrati e pronti a trovare il più piccolo errore in ciò che scrivono gli altri (previo controllino su Google naturalmente). Viviamo nella paura di essere ripresi e sbeffeggiati dalle scimmie urlatrici solo per aver detto qualcosa di diverso. Quando uno ti punta il telefonino addosso dovrebbe uscire la scritta «Ha il diritto di non parlare, ogni parola può essere usata contro di lei». Perché alcune parole cambiano significato e possono diventare pericolose se riprese al di fuori del contesto in cui sono state dette. Invece, succede regolarmente. Vi faccio un esempio.

Viene trovata una gattina morta vicino a casa vostra? State certi che salterà fuori un video in cui, durante una festa di compleanno nel 1993, urlate «Basta! Io vado a farla fuori!», perché avete trovato per la quinta volta il bagno di casa occupato. E inizieranno i commenti «l’è sempre sta uno senza cor», poi ci sarà chi giura di avervi visto fare import export dalla Cina di sacchi neri «l’ha sempre odià i gatti», e chi vi conosce meglio andrà sul personale «el fa de cognome Zorzi, l’è propri nar a zercarsela». E in un attimo diventate il più grande eliminatore di felini dai tempi di Mao. E il sindaco di Gattinara vi chiamerà per darvi la cittadinanza, ma voi la rifiuterete perché vi ha già chiamato il sindaco di Vicenza. E tutto questo perché, nel 1993, avevate trovato il bagno occupato.

Ridere è libertà. È un dono complesso quello dell’ironia che pare abbiano addirittura anche certi animali. Chi non sa ridere avvelena anche te, stagli alla larga.

comments powered by Disqus