L’intervento / Fratelli d’Italia

Contrario al Reddito di cittadinanza, minacce di morte a de Bertoldi

Il senatore di Fratelli d’Italia non si arrende: “Avanti con la mia battaglia, meglio usare i soldi per abbassare il cuneo fiscale e aiutare chi ha veramente bisogno”

Insulti e minacce di morte. Li ha ricevuti negli ultimi giorni Andrea de Bertoldi. «Sono senza parole - spiega il parlamentare di Fratelli d'Italia -. Amo il confronto, anche aspro, ma a tutto c'è un limite. Sto pensando di far partire delle denunce». Sul profilo Facebook del senatore trentino la situazione è degenerata dopo il suo intervento in Senato, della scorsa settimana, nel quale ha chiesto l'abolizione del Reddito di cittadinanza.

«Da quel momento - dichiara de Bertoldi - è scoppiato l'inferno. Mi hanno augurato le peggio cose. Apro e chiudo una parentesi: sarebbe ora di fare una legge per impedire a certe persone di restare impunite quando si sfogano con espressioni gravissime sul web. La Rete è spesso un'area franca, ne riparleremo». L'esponente del partito guidato da Giorgia Meloni è determinato: «Le offese non mi intimidiscono e porterò avanti la mia battaglia, comune agli altri colleghi di Fratelli d'Italia, di eliminare cioè il reddito di cittadinanza nell'attuale accezione meramente assistenzialista. È invece giusto prevedere un periodo di sostegno temporaneo, non perpetuo, a chi va in difficoltà. Le risorse del Reddito vanno destinate ad altro, in primis ad abbattere il cuneo fiscale oppure ad aumentare le pensioni d'invalidità e le pensioni sociali».

E ancora: «Per Fratelli d'Italia la cultura e la ricerca del lavoro devono essere il punto di riferimento per ogni giovane e per ogni cittadino. L'elemosina di Stato che caratterizza il reddito di cittadinanza, anche laddove le persone sarebbero in grado di svolgere un'occupazione e di cui il Movimento Cinquestelle si fa vanto, è una legge che non aiuta davvero i più deboli e bisognosi ma foraggia, come la cronaca spesso ci ricorda, coloro che intendono vivere passivamente alle spalle delle Istituzioni».

Se la prende poi di nuovo con il M5S: «Ha strumentalizzato le mie parole. Non ho mai definito i giovani dei parassiti "tout court", piuttosto ho invitato loro a non vivere di elemosina di Stato divenendo invece parte attiva del sistema economico italiano».

E conclude: «Voi non immaginate nemmeno quanti imprenditori agricoli, turistici e di altri settori del Trentino mi stanno chiamando nelle ultime settimane per dirmi che non trovano nessuno per fare la stagione. In molti preferiscono starsene a casa a non fare nulla e prendere i soldi statali piuttosto che rimettersi in gioco. Se non si cambia qualcosa il sistema va in tilt».

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