Se.No.: una storia vera di cura e rinascita

di Patrizia Niccolini

Se.No.: una storia vera di cura e rinascita. Un racconto intimo e scientifico che, dopo il debutto nazionale, arriva sul palco del Teatro Sociale, a Trento, per una serata a scopo benefico, con un ringraziamento a chi lo ha reso possibile: Chiara, Francesca, Sara, Donatella, Sabrina, Valentina, Silvia e Monica

Arte e scienza, emozione e conoscenza. Teatro e vita si parlano, esplorando qualcosa che è ancora tabu. Portare sul palco la malattia, una delle più temute come il tumore al seno, e raccontarla con la forza reale e simbolica di una sola donna in scena, che restituisce il punto di vista di molte, e interpreta un testo scritto da un uomo, frutto di un serio e accurato approfondimento. Operazione culturale rischiosa, ma la via scelta da Andrea Brunello e dalla Compagnia Arditodesìo di divulgare temi scientifici attraverso il linguaggio teatrale è un percorso, avviato da tempo in collaborazione con l'Università di Trento, che con il nuovo lavoro conferma l'intento di avvicinare e coinvolgere il pubblico puntando su un approccio realistico, emozionale, accessibile e divulgativo. E porre il teatro al servizio della scienza, e rendere la scienza comunicata dal palco più comprensibile e stimolante è una sfida vinta dopo il debutto nazionale di "Se.No.", in febbraio, alla 5a edizione del Festival Scienza in Scena di Milano, dove Brunello è ospite fisso.

Le due sillabe del titolo introducono con secca efficacia quest'ultima produzione di Arditodesìo-Jet Propulsion Theatre dedicata ad uno dei problemi di salute più frequenti - Roberta è una giovane donna che scopre di avere un tumore al seno e la sua vita viene profondamente trasformata nel male e anche nel bene -, e lo spettacolo, testo e regia di Andrea Brunello, con la supervisione medico-scientifica dell'oncologa Antonella Ferro, coordinatrice del Centro di senologia per la cura del tumore al seno "Breast Unit" dell'Azienda sanitaria (IV piano Ospedale Santa Chiara), debutterà a Trento mercoledì 13 aprile, alle 20.45, sul palco del Teatro Sociale, in una serata dedicata alla prevenzione e alla cura a scopo benefico. Parte degli incassi saranno, infatti, devoluti a sostegno dei progetti della Rete senologica trentina ed è già stata avviata una campagna di raccolta fondi per consentire l'inserimento della professionalità di psico-oncologa nell'equipe multidisciplinare. "La medicina moderna e, in particolare, l'oncologia ha l'obiettivo di offrire un trattamento sempre più personalizzato, che tenga conto, oltre che della patologia, anche della persona con le sue esigenze psicologiche grazie ad un intervento esperto e dedicato", spiega la dottoressa Ferro.

L'atto unico si regge sull'interpretazione di Giulia Toniutti, attrice e comunicatrice della scienza, tra le firme di "Salute Seno" di La Repubblica - "Sento la grandissima responsabilità di rappresentare bene le cose per come stanno, senza sfociare nel banale o nello stucchevole. E di rappresentare le donne che hanno avuto un tumore con rispetto" -, ma Se.No. è un'opera corale, senza retorica, nata dall'ascolto di testimonianze di pazienti oncologiche curate all'Ospedale S.Chiara, avvalendosi delle conoscenze di medici e ricercatori e di contributi video. L'obiettivo è tenere alta l'attenzione su tutte le patologie oncologiche, messe in secondo piano dalla pandemia, sensibilizzare e ribadire l'importanza della diagnosi precoce: "La mia speranza è che lo spettacolo arrivi anche a un pubblico di giovani donne - aggiunge Toniutti -, e (di) portare Se.No fuori dai teatri: nelle scuole, negli ospedali. Uno spettacolo può essere anche uno strumento di prevenzione".

Il testo scandaglia sia l'aspetto umano che quello medico e scientifico, prestando attenzione alle procedure diagnostiche e di cura, ed è frutto di un lungo lavoro di inchiesta: "Qualcuno si riconoscerà e qualcun altro no, è inevitabile - osserva Andrea Brunello -, ma lo spettacolo può diventare un modo per aprire un dialogo. Quello che ho imparato io per primo è l'urgenza di maturare una consapevolezza nuova sul senso dell'esistenza e sul tempo che sprechiamo, e non gettare la spugna: la vita ci può sempre regalare bellissime sorprese" (repubblica.it/salute, 4 febbraio). In scena, una sedia vuota. Perché, spiega la Compagnia residente al Teatro Portland, "ad occupare quel posto sul palcoscenico potrebbero esserci tante donne diverse. Una su otto, quelle che ogni anno in Italia si ammalano di tumore al seno. Noi vorremmo che quella sedia restasse vuota per sempre".

"Ho raccontato ad Andrea Brunello la mia storia partendo dall'inizio fino alla diagnosi - spiega Chiara De Pol, fondatrice dei TrekkingRosa nel 2018, e "ispiratrice" del testo, che, in una prima versione è stato letto da Toniutti durante una delle escursioni lo scorso giugno -. Nello spettacolo le parti più forti sono quelle inaspettate che chi non ha affrontato la malattia non può conoscere... il pubblico ne rimane quasi allibito. Ma è anche questo, in fin dei conti, l'obiettivo: essere di impatto, affinché tutti ricordino l'importanza della prevenzione".

"La cultura è un fondamentale strumento per la prevenzione. Grazie al suo linguaggio universale, offre un prezioso sostegno alla scienza, contribuendo a creare occasioni per conoscere, approfondire, capire" - commenta l'assessora alla Cultura Elisabetta Bozzarelli confermando l'appoggio al progetto di Arditodesìo -. La divulgazione è ancora più strategica dopo i giorni della pandemia, che ha spesso rallentato o reso più difficile accedere a strumenti di prevenzione".

Se.No è prima di tutto uno spettacolo, ma è anche uno strumento per sensibilizzare il pubblico e al debutto milanese gli spettatori hanno trovato in sala fogli con un QR-Code che rimandava al canale YouTube della Compagnia Arditodesìo, dove si trovano una serie di video-approfondimenti in pillole in cui la dottoressa Antonella Ferro risponde ad alcune domande per rendere l'informazione sul tema sempre più capillare e accessibile.

"Lavoro nei percorsi sanitari per la diagnosi precoce del tumore al seno, al collo dell'utero e al colon-retto. Collaborare con Arditodesìo è stata un'occasione per immergermi nelle emozioni di chi riceve una diagnosi di questo tipo. Emozioni che anch'io provo ogni volta che parlo con donne e uomini con il sospetto di un tumore", racconta il dottor William Mantovani, responsabile Servizio Coordinamento Screening (Dipartimento di Prevenzione Azienda sanitaria di Trento).

Anche Lilt-Lega italiana per la lotta contro i tumori di Trento, che ha appena partecipato alla celebrazione del centenario di Lilt nazionale, il 25 febbraio, è stata coinvolta nella realizzazione dello spettacolo: "Se.No. mi ha offerto la storia di un percorso di ascolto intimo, raccontata in modo realistico ed esplicito - ha detto la direttrice Valentina Cereghini -. Ho apprezzato le spiegazioni medico-scientifiche ben bilanciate col coinvolgimento emotivo, integrate nella storia di una donna che si è raccontata senza filtri, nel suo essere persona non identificata con la sua malattia".

L'iniziativa è organizzata dal Comune di Trento con Azienda sanitaria, Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Trento, Lilt Trento, Breast Unit Trento, Chiara De Pol e Trekking Rosa, Radio Dolomiti, Università di Trento, Teatro Portland, e con il supporto di Provincia e Regione autonoma Trentino Alto-Adige.

Parte degli incassi di questa e delle future serate di Se.No. saranno destinati alla campagna di crowdfunding a sostegno dei progetti di umanizzazione della Rete Clinica Senologica/Breast Unit della Azienda sanitaria. Chiunque lo desideri può fare una donazione con modalità PagoPA con causale "Per Breast Unit Ospedale di Trento" seguendo le indicazioni al link jetpropulsiontheatre.org/foto/PagoPadonazioniistruzioni.pdf.

Biglietti su primiallaprima.it e alla biglietteria del Centro servizi culturali S. Chiara: 0461.213834. Info su prevendita e raccolta fondi: 339.1313989-arditodesio.org.

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