"Summer Don't Go" l'estetica cupa e sognante del ritorno di Noirêve

di Fabio De Santi

Una ballad avvolgente attraversata da atmosfere malinconiche incastonata tra un'elettronica minimale e la fitta trama timbrica acustica. Sono queste le coordinate di "Summer Don't Go" il singolo con il quale la producer trentina Noirêve spezza un silenzio lungo tre anni dopo il convincente album "Pitonatio". Un ritorno che sposta le coordinate sonore di Janet Dappiano, in arte Noirêve, con un brano dalle forme decisamente più pop rispetto alle sue produzioni del passato.

Attraverso l’estetica cupa e sognante caratteristica dell'artista, "Summer Don’t Go" interpretato da Giulia Foddai, dipinge l’equilibrio precario di un amore vissuto intensamente, ma confinato entro limiti spaziali e temporali. "Le emozioni che i protagonisti avvertono - spiega Noirêve - vengono plasmate dalla consapevolezza di questi limiti, non dettati dalla volontà ma dalle circostanze: si crea così una dinamica in cui la spontaneità e spensieratezza proprie dei nuovi amori si interfacciano col dramma dell’obbligata scarsità reciproca, che d’altro canto è ciò che, in un grottesco circolo, contribuisce a rendere i loro sentimenti così vividi".

L'architettura del brano si regge su due livelli, corrispondenti ai due piani emotivi dei protagonisti: mentre il testo racconta in modo lineare e a tratti naif la spontaneità e la naturalezza del rapporto, l'arrangiamento denso e nostalgico esprime la forza dei loro sentimenti più profondi e la coscienza dell'imminente separazione.

"Summer Don’t Go" oltre che dalla voce della Foddai, pronta a con elegante rassegnazione la dinamica narrativa è segnata dal piano e dagli archi di Adele Pardi che si intrecciano con gli interventi di batterie acustiche di Matteo Dallapè e della chitarre dilatate e beat elettronici della stessa Noirêve, creando un paesaggio sonoro fluttuante ma ancorato alla violenza della realtà.

Ad accompagnare il singolo un videoclip firmato dalla regista Andrada Frunza in collaborazione con l’animatrice Zoe Copertino, due giovanissime creative trentine appassionate di cinema e audiovisivo.

"Una semplice linea rappresenta il tempo – racconta cosi il video Noirêve - in principio si muove in armonia con i protagonisti, tracciandone esperienze e ricordi, ma progressivamente si trasforma in un elemento sempre più soffocante e antagonistico, determinando in conclusione l'unico, drammatico, scenario possibile". Una narrazione visiva interpretata in maniera delicata attraverso i corpi in movimento di Veronica Boniotti e Giuseppe Claudio Insalaco, della compagnia di danza contemporanea e teatro fisico Seesaw Project di Riva del Garda.

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