Correre non è raccomandabile? Meglio farlo attraverso un libro

Correre non è raccomandabile? Meglio farlo attraverso un libro«

di Leonardo Pontalti

Correre, ce lo stanno spiegando in tutte le lingue possibili, non è l'attività del momento, per usare un eufemismo. Se i 200 metri attorno a casa non vi bastano, anche in questo caso ci pensano i libri a garantire una valvola di sfogo.
L'ospite di oggi di Selfie di carta, sta infatti leggendo "Ghost" di Jason Reynolds (Rizzoli, 208 pagine). È il libro scelto dalla bibliotecaria Roberta Signorini, della sede di Mattarello della Biblioteca comunale di Trento: un romanzo che racconta del talento naturale per la corsa del giovane protagonista. E di moltro altro.
 
Dopo tanti amici librai, eccoci ad ospitare altri esperti di libri, come bibliotecarie e bibliotecari. Ma la nostra scaletta non cambia: dicci innanzitutto dove leggi solitamente, quando sei in casa, dove stai leggendo in questi giorni.
«Di solito, sul divano. Ora sul letto, su una sedia, ma anche in piedi alla finestra».
 
A che punto sei? Perché hai scelto "Ghost"?
«In realtà l'ho appena finito. Mi porto spesso a casa, dalla biblioteca, libri per ragazzi, sia per una mia personale passione per la letteratura a loro destinata, sia perché spesso mi capitano ragazzini in biblioteca. E loro vogliono sapere se l'ho letto, se glielo consiglio, di che parla, che senso ha leggerlo. Altrimenti non si fidano e non lo scelgono». 
 
Una sorta di prova su strada (o meglio, in poltrona). Raccontaci un po' del tuo libro.
«Reynolds era nella mia lista di desideri da tempo e questa è stata l'occasione per conoscerlo meglio. E si è rivelata una buona scelta: Ghost è un ragazzino che potrebbe essere uno dei tanti "non visti" o "esclusi" che ci sono al mondo, inghiottito da violenza domestica, bullismo, mancanza di punti di ancoraggio per non perdersi. Ma sceglie di correre, veloce, molto veloce. E il mondo, contro ogni sua previsione, gli va dietro, si riordina dietro di lui e lui trova il suo scopo, la sua passione, riconosce l'importanza delle regole per togliersi il caos che ha dentro. La vita diventa un posto migliore e lui un po' meno "Ghost".  E alla fine, Reynolds come altri prima di lui, mi ricorda perché adoro la letteratura per ragazzi: ogni lettore, anche se adulto, fa un viaggio con il protagonista e cresce, si ricorda l'importanza di farlo e si rende conto che va sempre fatto, non solo a 13 anni».
 
Regalaci un passo che ti ha particolarmente colpito.
«"Cosa pensava che la corsa potesse fare per me?", gli ho chiesto, rendendomi conto che quello che aveva pensato non c'entrava con l'aiutarmi a schiacciare nel giro di un anno. Si è voltato di nuovo verso di me, guardandomi dritto negli occhi. "Mostrarti che non puoi correre via da chi sei, ma quello che puoi fare è correre verso chi vuoi essere"».
 
Hai già scelto il prossimo libro?
«Per ricordarmi che sono adulta, devo leggere anche libri per adulti. Stavo pensando a "La tigre e il monaco buddista" di Erik Allgöwer».

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