Che fatica rimediare un appuntamento

Che fatica rimediare un appuntamento

di Lucio Gardin

Gli spaventati uomini non osano più corteggiare le donne per non passare per stalker, e le donne, prigioniere dell’emancipazione post-femminista, non osano far sapere che ne avrebbero una gran voglia. E così, se ne stanno tutti seduti sulla riva del fiume a guardare, dal cellulare, scorrere la vita degli altri. Fino a quando non vedranno passare il cadavere. Il loro.

In quest’epoca del «tutto subito e senza fatica» è sempre più difficile comunicare e incontrarsi. L’appuntamento è pressione e tensione. Cos’è veramente un appuntamento se non un colloquio di lavoro che dura tutta la sera, con la possibilità di protrarsi oltre?


L’unica differenza tra un appuntamento e un colloquio di lavoro è che non sono molti i colloqui di lavoro in cui alla fine ci si ritrova nudi. «Bene, il capo crede che tu sia l’uomo adatto. Perché non ti spogli e non vai a conoscere un po’ di persone con le quali lavorerai?». Forse ci vorrebbe un rituale pre-appuntamento. Si potrebbe incontrarsi prima in una di quelle camere speciali dove visiti i prigionieri. Con il vetro tra di voi. Parlando attraverso una cornetta. Così se qualcosa non va, basta segnalarlo alla sicurezza che porta immediatamente via l’altra persona. Il problema è che oggi è difficile approcciarsi all’altro/a senza sentirsi sotto esame.


Qualsiasi cosa fai o dici, il giorno dopo sei il suo principale argomento su Facebook. «Sono uscita con un morto di fame che voleva pagare la cena alla romana». Seguono duecento «like». Perché è questo quello che succede. E lui scrive «La tipa con cui ho cenato ieri, credo che fosse a digiuno da due settimane. Sono uscito con un’idrovora». E via, altri duecento «like». E i commenti degli amici saranno «vuoi passare il resto della tua vita nel terrore di addormentarti e ritrovarti senza un braccio perché lei se l’è mangiato?».


Le donne hanno poteri notevolmente superiori di quelli degli uomini mortali. Ad esempio la voce. Non importa cosa una donna dica, ma se lo dice con una voce sospirata è comunque sexy. Una hostess potrebbe piegarsi e sussurrarmi nell’orecchio «Deve allacciarsi la cintura perché stiamo per schiantarci contro quella montagna». E io direi «Davvero? E dopo la rottura della fusoliera cosa pensa di fare? Che ne dice di incontrarci per un drink nei paraggi della scatola nera? Porto i cuscini».

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