Barriera al Brennero, la minaccia quotidiana

Barriera al Brennero, la minaccia quotidiana

di Paolo Micheletto

«Intensificare la collaborazione bilaterale ed operativa nel monitoraggio e controllo della comune frontiera con l’obiettivo strategico di garantire la fluidità di passaggio al Brennero e di salvaguardare la libera circolazione prevista da Schengen». Così i ministri dell’Interno di Italia e Austria, Angelino Alfano e Johanna Mikl-Leitner, in una nota congiunta al termine del loro incontro al Viminale dedicato ai flussi migratori.

Nel corso dei colloqui sono stati affrontati i temi dei flussi migratori nel Mediterraneo e lungo la rotta balcanica e le proposte avanzate in sede comunitaria, nonché il rafforzamento della collaborazione bilaterale tra i due Paesi. I ministri hanno quindi convenuto di «rafforzare la collaborazione operativa e investigativa tra le Forze di Polizia transfrontaliera contro i fenomeni criminali e i traffici illeciti, anche attraverso un maggior scambio di informazioni e l’inserimento costante di dati nei database europei».

Dichiarazioni generiche, senza grande concretezza. Del resto, non è da questi vertici che possiamo sperare che arrivi qualche misura efficace nella gestione dei fenomeni migratori. Almeno c’è una consolazione: da Vienna non è ancora arrivata la quotidiana «minaccia» dell’invio dell’esercito al Brennero. Non c’è notizia - incredibile - della conferma che l’«Austria è pronta a chiudere le barriere», come invece siamo abituati a leggere ogni giorno. Forse anche a Vienna hanno capito che è meglio essere un po’ più seri.

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