La legge sulle unioni civili? Inderogabile in un Paese laico

La legge sulle unioni civili? Inderogabile in un Paese laico

di Luana Silveri

Si parla di unioni civili sempre più a caso, persino chi quel testo di legge dovrebbe averlo letto. Il condizionale è d’obbligo dato che a sentire certi politici prendere posizioni da estremista religioso viene davvero il dubbio che lo abbiano letto.

Io mi sono data la pena di andare a cercarlo sul sito del senato e leggermelo tutto, emendamenti e iter decisionale compresi, anzi vi consiglio vivamente di leggere gli emendamenti (anche quelli che superano il limite del ridicolo ahimè).

Nel disegno di legge, che è proprio il minimo sindacale per darci la parvenza di un Paese civile e laico ed evitare un altro richiamo da Strasburgo, si parla di unione civile tra due parti che decidono di contrarre un impegno di comunione spirituale e materiale. Alla luce di tale decisione la loro unione viene registrata in un libro e da quel momento hanno gli stessi doveri e diritti l’uno verso l’altro di una qualsiasi coppia unita da vincolo civile di matrimonio.

Il testo di legge fa esplicitamente riferimento al Codice civile e non alla Sacra Rota o alla Bibbia, il problema è solo scioccamente religioso in un Stato che, va ricordato, è per Costituzione laico, senza contare che se facessimo riferimento alle sacre letture il matrimonio cristiano non sarebbe diverso dalla schiavitù.

Quindi la questione “le unioni omosessuali non sono matrimonio” è solo un tentativo di far si che la religione diventi legge. Di solito chi erige la religione a legge di stato è definito ottuso e pericoloso fondamentalista islamico, per logica posso definire questa una manifestazione di ottuso e pericoloso fondamentalismo cattolico?

Nel disegno di legge presentato dalla senatrice Cirinnà non si parla da nessuna parte di utero in affitto. Il problema semmai è nella legge 40 in cui si nega la fecondazione eterologa salvo poi essere stata dichiarata incostituzionale da una sentenza della Corte costituzionale del 2014, perché alla fine l’eterologa l’andavano a fare tutti in Spagna.

Nel disegno di legge si propone che i figli di uno dei due congiunti, possa essere adottato dalla coppia nel momento in cui i due contraggono unione e che i due coniugi possano comunque adottare un bambino.

Allo stato attuale se una persona ha un figlio da un matrimonio eterosessuale ha diritto/dovere di genitorialità che però perde se, decide di divorziare e contrarre unione con un individuo dello stesso sesso.

Così le preferenze personali affettive trasformano una persona da buon genitore a debosciato che va allontanato dal figlio?

Sull’adozione da parte di genitori omosessuali ci sono diversi studi e dati che dimostrano quanto sia errato pensare che un bambino che cresce con accanto due figure genitoriali di sesso anatomico identico, sia sofferente e in pericolo. Può capitare, semmai, se incontra persone che lo additano come figlio di omosessuali, ma la colpa non è certo dei genitori se nella società c'è chi opera per creare un ambiente discriminatorio e moralista.

Sinceramente credo che dovere di un Paese sia garantire pari diritti e doveri ai cittadini senza buchi legislativi che possano indurre nella popolazione una qualsiasi forma di discriminazione.

La politica ha il ruolo di garantire l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e l’Italia finora, ignorando diritti e doveri di un gruppo di persone in base alle loro preferenze sessuali, non lo ha fatto.

C’è l’occasione di rimediare a questa mancanza istituzionale e forse più che dire di “votare secondo coscienza” si sarebbe dovuto suggerire di votare ricordando gli articoli 3 e 7 della Costituzione della Repubblica, quella piccola frasetta che decreta la laicità dello Stato e l’uguaglianza dei cittadini senza discriminazioni di sorta.

Per quel che mi riguarda il Family day è una nota di folklore, un gruppo di persone che esercitano il loro diritto a manifestare, se lo facessero davvero in nome della famiglia tradizionale dovrebbero pure ricordarsi che lo fanno in nome di un dio che, se non ricordo male, predicava amore, rispetto, uguaglianza e comprensione… Ma ammetto che potrei sbagliarmi, non ho mai creduto alle favole!

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