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Maternità surrogata, sì della Commissione a reato universale

Saranno puniti solo i cittadini italiani. A votare contro le opposizioni, Alleanza Verdi e Sinistra: “Tradisce il principio del prevalente interesse del minore”

ROMA. La Commissione Giustizia della Camera ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all'estero. E' stato approvato in particolare un emendamento della maggioranza che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani.

Contrarietà da parte delle opposizioni, che hanno votato contro. Il via libera formale, con il mandato al relatore dopo il parere delle altre Commissioni sarà dato la prossima settimana.

"L'approvazione dell'emendamento della maggioranza che classifica la maternità surrogata come reato universale, prevedendo la punibilità dei soli cittadini italiani anche nel caso sia commesso all'estero, è una pagina di buona etica e di reale civiltà. Ancora una volta, con il significativo voto contrario dell' opposizione, è emersa plasticamente tutta la differenza con una sinistra che identifica il progresso con una pratica che sfrutta il corpo femminile e ne fa squallidamente merce di scambio", dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia.

"Grazie alla Lega e al centrodestra – prosegue Bellomo – si è posto un argine a una sicura deriva che in altri Paesi, dove si organizzano addirittura fiere per promuovere l'utero in affitto, stanno già vivendo. Non oso neppure immaginare cosa accadrebbe in Italia con la Schlein e i suoi compagni di cordata alla guida del nostro Paese. Per fortuna, però, è una pura ipotesi di scuola, destinata a restare tale. Il centrodestra andrà avanti per la sua strada per restituire veri diritti a chi ne ha diritto, nell'interesse primario dell'infanzia e di chi rappresenta il nostro futuro".

Non sono d’accordo le opposizioni. “Abbiamo votato contro la proposta di Fdi di rendere la Gpa reato universale, perché tradisce il principio del prevalente interesse del minore: nessuno ha infatti finora spiegato in quale condizione giuridica si troverebbero i bambini di coloro che, nonostante il divieto, dovessero comunque ricorrere all'estero alla Gpa”, sostiene Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella Commissione.

“La sola sanzione penale senza una complessiva disciplina genera nuovi preoccupanti spazi di incertezza normativa, che ricadrebbero soprattutto sui bimbi”, conclude la capogruppo.

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