Brasile / Il caso

Lula, alcuni militari sono stati conniventi con chi ha assaltato i palazzi delle istituzioni

Il presidente: "Sono convinto che qualcuno abbia facilitato il loro ingresso negli edifici"

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I FATTI Attacco al potere in Brasile, Lula: vandali fascisti

BRASILIA

Alcuni militari sono stati "conniventi" con i sostenitori radicali di Jair Bolsonaro, che domenica scorsa hanno assaltato i palazzi del potere a Brasilia: lo ha detto il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva.

"Sto aspettando che si abbassi la polvere: voglio vedere tutti i nastri registrati dall'interno della Corte suprema, c'è stata molta gente connivente tra la polizia militare, tra le forze armate", ha accusato Lula. "Sono convinto che la porta del Planalto (sede del governo, ndr) sia stata aperta per far entrare queste persone, perché non è stata sfondata, qualcuno ha facilitato il loro ingresso", ha aggiunto.

Brasile, in decine di migliaia in piazza dopo l'assalto degli estremisti di destra ai palazzi del potere

Finora sono circa 1.500 le persone arrestate nell'ambito dell'assalto ai palazzi del potere avvenuto domenica a Brasilia da parte dei sostenitori di estrema destra dell'ex presidente Bolsonaro. Decine di migliaia di persone hanno invaso ieri le strade e le piazze delle principali città brasiliane per manifestare a favore della democrazia, in risposta all'assalto

Jair Bolsonaro è uno "squilibrato" che "dopo aver perso le elezioni si è chiuso in casa" ed ha smesso di governare, ha detto oggi Lula da Silva a proposito dell'ex leader di destra, da lui sconfitto di misura al ballottaggio dello scorso 30 ottobre.

"Questa è la prima volta nella storia del Brasile che un presidente eletto inizia a governare prima di entrare in carica", ha aggiunto Lula, che poi ha assicurato di non volere "perseguire" Bolsonaro durante il suo governo. "Il mio mandato è diverso, non combatterò Bolsonaro perché il mio compito è combattere la fame", ha concluso Lula.

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