Europa / Il punto

Meloni in visita a Bruxelles punta sul tema migranti: priorità alla difesa dei confini

La premier prosegue il "disgelo" diplomatico e viene accolta dai vertici Ue in spirito collaborativo. Ma afferma che per lei prima di tutto viene la difesa degli interessi della nazione. Parigi si dice pronta ad accogliere una parte dei migranti che Roma da giorni non sta facendo sbarcare dalle navi di salvataggio: "Non dubitiamo che l'Italia rispetterà il diritto internazionale"

BRUXELLES. La difesa dei "confini esterni" della Ue come approccio per affrontare la gestione dei migranti, che trova "orecchie disponibili".

E la difesa "degli interessi nazionali" come metodo di confronto, per fare sentire la voce "forte" dell'Italia a Bruxelles.

Giorgia Meloni ieri, 3 novembre, ha affrontato il primo banco di prova internazionale per dimostrare ai vertici europei che il nuovo governo di centrodestra non è di "marziani", è disponibile a "collaborare" ma ha ben chiare le priorità e le ricette per affrontarle. Meloni ha avuto un pranzo informale con il Commissario per l'Economia, Paolo Gentiloni.

A quanto si apprende, è stato un incontro "piacevole e doveroso" durante il quale sono state affrontate a 360 gradi tutte le emergenze del momento, dal Pnrr all'energia, dalla guerra in Ucraina alle nuove regole del patto di stabilità.

"Mi sembra si sia creata una interlocuzione molto franca, molto positiva. Sono contenta di come sia andata questa giornata nella quale ho portato il punto di vista italiano. C'è la necessità di dare il prima possibile concretezza alla soluzione" sulla crisi dell'energia e "sul tetto del gas", ha detto la premier parlando con i cronisti a margine dell'incontro con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel.

"Abbiamo parlato di flussi migratori, della richiesta italiana di un cambio punto di vista. La priorità per noi diventa una priorità che è già prevista nelle normative europee, che è la difesa dei confini esterni".

"Ho voluto organizzare qui a Bruxelles la prima visita istituzionale del governo per dare il segnale di una Italia che vuole partecipare, collaborare e difendere l'interesse nazionale dentro alla dimensione Ue insieme agli altri Paesi".

Frattanto, il governo di Parigi si dice pronto ad accogliere una parte dei 234 migranti che si trovano attualmente a bordo della nave umanitaria "Ocean Viking", in attesa di un porto sicuro in Italia.

"Abbiamo detto all'Italia, e lo diciamo insieme  alla Germania, che se quella nave umanitaria (Ocean Viking) verrà accolta in Italia, anche noi accoglieremo una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l'Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo di migranti", ha detto il ministro dell'Interno francese, Gérald  Darmanin, intervistato questa mattina da RMC-BFMTV.

"Ho incontrato il nuovo ministro dell'Interno italiano. Non dubitiamo che l'Italia rispetterà il diritto internazionale", ha aggiunto Darmanin,incalzato dalla stampa francese sulla situazione delle navi bloccate nel Mediterraneo. "Ma diciamo anche all'Italia che il problema della sua geografia, di essere dunque il Paese più vicino a questa nave, non significa che  debba essere lasciata sola".

Il ministro di Parigi ha anche sottolineato che l'Italia fa una "grande parte di umanità". "Non dubitiamo un solo istante che l'Italia, membro dell'Unione europea, che ha firmato tutte le convenzioni internazionali", rispetti il diritto internazionale, accogliendo in uno dei suoi porti la Ocean Viking.  Perché "il diritto internazionale è molto chiaro: quando una barca chiede di accostare con dei naufraghi a bordo, è il porto più sicuro e più vicino che deve accoglierla. Nello specifico, l'Italia", ha chiarito.

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