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Controllo della Polizia a Bakayoko, armi spianate e perquisizione, poi si scusano

Le immagini riprese da un passante fanno il giro del web e infiammano la polemica: "è razzismo". La .Questura replica: corrispondeva ad una segnalazione

MILANO

MILANO. Sta suscitando molti commenti e polemiche sul web, un video diventato virale in cui si vedono alcuni poliziotti milanesi controllare, per strada, con le pistole spianate, due persone. Uno di questi è Tiémoué Bakayoko, calciatore del Milan, con l'intervento che è subito terminato quando è emersa la sua identità.

Alcuni utenti hanno polemizzato sull'operato degli agenti, accusandoli anche di "razzismo", o al contrario, di "mollare tutto" appena scoperto che il perquisito era un calciatore. Ed hanno sollevato il tema della "profilazione razziale", per la quale un cittadino di pelle scursa è più sospettabile di uno bianco.

"Sono commenti fuori luogo - spiegano in Questura - il controllo è scattato perché Bakayoko e l'altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni, e ovviamente è terminato quando ci si è resi conto di aver fermato una persona che non c'entrava".

Secondo quanto precisato dalla Polizia di Stato, infatti, la notte precedente c'erano state risse, anche con colpi d'arma da fuoco (poi rivelatasi non di pistola) tra stranieri, e si cercava un suv scuro con a bordo due uomini, uno dei due di colore con una maglietta verde. Corrispondendo all'alert, alle 6 del mattino successivo le Volanti hanno effettuato il controllo e trattandosi di una segnalazione che faceva seguito a un episodio con possibili armi da fuoco, gli agenti hanno operato con le pistole in pugno. La Questura di Milano avrebbe già chiarito la cosa anche con la società rossonera. 

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