Ucraina / Il punto

Il sindaco di Mariupol: "Scomparsi undici dei 14 autobus con i civili evacuati". Continuano i bombardamenti sull'acciaieria

Il primo cittadino accusa le truppe russe di rapimento: i pullman dovevano andare verso Zaporizhzhia ma vengono intercettati nei centri di smistamento

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 ROMA. "Solo tre dei 14 autobus di evacuazione con i rifugiati di Mariupol hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino. Il destino delle persone che si trovano nei restanti undici autobus è sconosciuto: questi undici autobus sono scomparsi da qualche parte, dovevano andare verso Zaporizhzhia nella parte controllata del nostro Stato, ma si sono persi da qualche parte".

Lo ha detto il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko citato da Interfax Ukraine. Gli autobus "si perdono in questi centri di filtraggio, purtroppo, gli occupanti rapiscono i nostri residenti, e oggi questo sta succedendo", ha aggiunto Boichenko.

Frattanto le forze ucraine fanno sapere di aver ucciso 122 soldati russi nelle ultime 24 ore e hanno sventato un tentativo delle forze di Mosca di impadronirsi di un posto di osservazione dell'esercito di Kiev.

Lo ha reso noto su Facebook la Task Force meridionale ucraina, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. Il posto di osservazione, spiega la Task Force, si trova nella regione di Kherson (sud) ed è stato preso d'assalto da "un gruppo di sabotaggio e ricognizione nemico", che è stato "ostacolato e schiacciato dal fuoco di mortaio".

Continua anche la tragedia a Mariupol: "I civili e le forze ucraine ancora all'interno dell'acciaieria Azovstal sono sottoposti a bombardamenti "senza sosta", con le scorte di cibo e acqua che si stanno ormai esaurendo, racconta il vicecomandante del controverso battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, secondo quanto riporta la Cnn.

"Gli attacchi proseguono senza sosta, con artiglieria dai carri armati, spari a raffica, e ogni 3-5 minuti bombardamenti dai cieli", riferisce Palamar, precisando che "ci sono ancora civili riparati nell'acciaieria, e tuttavia il nemico continua ancora questo bombardamento". Inoltre le scorte cominciano a scarseggiare.

"Non posso dire con certezza quanto è rimasto e per quanti giorni, ma posso assicurare che stiamo razionando, con molta paura di restare senza acqua e cibo e specialmente munizioni", ha detto Palamar, spiegando che il reggimento sta condividendo "qualunque cosa abbiamo con i civili".

"Nella peggiore delle ipotesi, se restassimo senza cibo, cacceremo gli uccelli e faremo qualunque cosa solo per resistere", ha detto. Palamar, infine, afferma che "al momento l'intero territorio della fabbrica è sotto il nostro controllo e la nostra difesa è lungo il perimetro dell'acciaieria, stiamo tenendo la difesa".

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