Profugo viola quarantena, Tar: non vanno tolti vitto e alloggio

Viminale sconfitto da senegalese sfrattato da centro accoglienza

GENOVA

(ANSA) - GENOVA, 07 APR - La Prefettura non può togliere alloggio, vitto e vestiario in un centro di accoglienza a un richiedente protezione internazionale che si allontana dalla struttura di cui è ospite violando la quarantena disposta dalle norme anti Covid. Lo ha ribadito il Tar della Liguria nella sentenza con cui ha annullato la revoca disposta dalla Prefettura di Genova e accolto il ricorso di un cittadino senegalese che usufruiva delle misure di accoglienza presso un Cas gestito da una fondazione genovese. Il richiedente protezione internazionale aveva fatto ricorso contro il Ministero dell'Interno impugnando il provvedimento della Prefettura di Genova che gli toglieva le misure di accoglienza, in quanto "come segnalato dai gestori, lo straniero si era ripetutamente allontanato dalla struttura durante il periodo di quarantena obbligatoria a cui era sottoposto". L'interessato si era difeso precisando di essersi allontanato "in due occasioni, per recarsi al lavoro e per sottoporsi alla seconda dose" della vaccinazione anti-Covid. "Valgono i principi della Corte di giustizia dell'Unione europea - spiega il Tar - Uno Stato della Ue non può prevedere una sanzione consistente nel revocare, seppur temporaneamente, le condizioni materiali di accoglienza, relative all'alloggio, al vitto o al vestiario, dato che avrebbe l'effetto di privare il richiedente protezione della possibilità di soddisfare le sue esigenze più elementari. Si possono prevedere altre sanzioni che producano effetti meno radicali come la sua collocazione in una parte separata del centro di accoglienza, con divieto di contatto con residenti del centro, o il suo trasferimento in un altro centro di accoglienza o in un altro alloggio". (ANSA).

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