Politica / Esteri

L'Ungheria rielegge il sovranista Orban: "Zelensky fra i miei avversari"

Il clima di guerra e la dura polemica con il presidente ucraino fanno volare il presidente uscente, ma sulla consultazione pesano le accuse di brogli. Soddisfazione di Meloni e Salvini

BUDAPEST.  Il premier ungherese Viktor Orban, vincitore del suo quarto mandato consecutivo, ha incluso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky tra i suoi avversari. Lo scrive il Guardian. Nel suo discorso dopo la vittoria, Orban ha elencato il presidente Zelensky, i "burocrati a Bruxelles", "l'impero Soros" e i "media internazionali" come suoi "avversari". 

Per Orban, una riconferma, subito salutata con entusiasmo in Italia Da Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Viktor Orban, con la coalizione composta dal partito di governo «Fidesz» e dai cristiano-democratici di Kdnp, ha relegato l’opposzione al 20%. In uno dei voti più importanti nella storia del paese, con il premier Orbán in corsa per il quarto mandato consecutivo, l'affluenza alle urne si è attestata al 67,8%, in leggero calo rispetto a quattro anni fa.

Il premier, che di buon mattino si era recato a votare con la moglie Aniko Levai in una scuola alla periferia di Budapest, aveva pronosticato una «grande vittoria», ma dalle parole rilasciate alla stampa filtrava un certo nervosismo. Per la prima volta Orbán si è sentito tallonato da un'opposizione che si è presentata in un'unica coalizione, «Uniti per l'Ungheria». Un cartello elettorale che ha riunito sei partiti di diverso orientamento politico, guidato da Peter Marki-Zay. Tutti accomunati dall'obiettivo di porre fine alla stagione della «democrazia illiberale» inaugurata da Orbán.

Un assist all'opposizione era arrivato anche dal presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, che nella notte di sabato si è rivolto nuovamente ad Orbán, «unico in Europa a sostenere apertamente Putin». «Non ho paura a chiamare la guerra con il suo nome - ha attaccato il capo di Stato ucraino - questa si chiama onestà, cosa che manca a Viktor Orbán, forse l'ha persa da qualche parte nei suoi rapporti con Mosca».

Eppure l'invettiva di Zelensky, che si aggiunge a quella sferrata durante il vertice europeo, si è rivelata controproducente. Tra gli elettori ha serpeggiato la paura, instillata dalla propaganda filo governativa, che l'opposizione volesse trascinare l'Ungheria in guerra, autorizzando il passaggio di armi dirette all'Ucraina. 

Sul voto però si allunga anche l'ombra dei brogli. L'ong Hungarian Civil Liberties Union ha segnalato irregolarità. A Hortobagy, cittadina dell'Ungheria orientale, il governo locale, secondo gli attivisti, avrebbe organizzato e pubblicizzato autobus per portare la gente a votare. «La commissione elettorale locale ha affermato che questo è illegale, ma i nostri attivisti - sostiene l'ong - hanno individuato un bus che li trasportava».

Accuse che si aggiungono ai sospetti denunciati nei giorni scorsi da diversi giornalisti che hanno rinvenuto delle schede elettorali bruciate in Romania, in una regione abitata dalla minoranza ungherese. Non è un caso che l'Osce abbia mandato - per la prima volta in un paese dell'Ue - 200 osservatori per monitorare il corretto svolgimento del voto. 

 

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