Coronavirus / L’addio

Covid, Figliuolo lascia: “Il 31 marzo passo la mano, ho fatto la mia parte”

Lo ha detto il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus nel corso della presentazione del libro scritto con Beppe Severgnini “Un italiano”, edito da Rizzoli

ROMA. "Io il 31 comunque voglio passare la mano perché ho un incarico importante come comandante del Covi e mi voglio dedicare a quello. Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico".

Lo ha detto il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus e comandante del Covi, Francesco Paolo Figliuolo, nel corso della presentazione del libro scritto con Beppe Severgnini “Un italiano”, edito da Rizzoli, a 'Libri Come', all'Auditorium Parco della Musica di Roma.

"Perché ho scritto questo libro? Per lasciare traccia di quello che sono", ha aggiunto Figliuolo, durante la presentazione del suo libro "Un italiano", scritto con Beppe Severgnini, alla rassegna “Libri Come” all'Auditorium di Roma.

"Poi metà del libro parla di questa incredibile avventura che mi è capitata di fare, come commissario straordinario per l'emergenza Covid - ha aggiunto Figliuolo -. Così, se avrò dei nipotini, magari un giorno leggeranno cosa ha fatto il nonno".

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