Veneto / Il caso

Dopo quasi un anno di detenzione in Suda è rientrato in Italia l'imprenditore veneziano Marco Zennaro

"Grazie alla Farnesina, il contesto sudanese è difficilissimo, peggiorato da un colpo di stato, da una miseria dilagante, da una crisi sociale, politica, economica che affligge il Paese da troppo tempo"

VENEZIA

VENEZIA. Marco Zennaro, l'imprenditore veneziano bloccato in Sudan per quasi un anno, trattenuto in stato di detenzione, è rientrato in Italia.

È appena giunto all'aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della compagnia aerea Turkish Airlines, proveniente da Istanbul.

Zennaro è stato bloccato 361 giorni nel paese africano, 75 dei quali trascorsi in prigione.

"Dopo un anno è la fine di un incubo, ora finalmente sono a casa", le parole dell'imprenditore dopo lo sbarco.

Il ministro degli Esteri Di Maio: "Bentornato in Italia".

La vicenda legata a Zennaro è piuttosto complessa. Sarebbe stato assolto in tre procedimenti penali, ma avrebbe ancora pendente l'appello di una causa civile, nella quale alcuni suoi clienti in Sudan lo avrebbero accusato di avere consegnato una partita di trasformatori difettosi.

Ad occuparsi del suo caso è stato, fra gli altri, il direttore generale per gli italiani all'Estero della Farnesina, Luigi Vignali, che nei giorni scorsi si era recato personalmente in Sudan proprio per seguire gli sviluppi della vicenda; riuscendo alla fine a far rimuovere il cosiddetto travel ban che di fatto impediva all'imprenditore di poter fare rientro in Italia.

"Mi dissocio completamente. La Farnesina ha fatto tutto quello che poteva fare": così l'imprenditore Marco Zennaro ha risposto a chi gli chiedeva di commentare le dure parole usate dal padre nei confronti dell'operato del ministero degli esteri in un video postato sui social media.

"Il contesto sudanese - ha affermato l'imprenditore - è difficilissimo, peggiorato da un colpo di stato, da una miseria dilagante, da una crisi sociale, politica, economica che affligge il Paese da troppo tempo. Non mi sono sentito abbandonato da nessuno - ha aggiunto Zennaro - Non si può chiedere quello che non si può avere".

Il ministro  Di Maio ha ringraziato il direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina Luigi Vignali "per il lavoro svolto in questi mesi", funzionale a risolvere il caso del connazionale Zennaro. "Grazie per essere stato più volte in Sudan al fine di seguire da vicino il negoziato, mostrando grande impegno e senso del dovere", ha detto Di Maio a Vignali. Il titolare della Farnesina ha rivolto poi il suo ringraziamento anche a Gianluigi Vassallo, ambasciatore italiano a Khartoum, che da metà agosto ha ospitato Zennaro nella foresteria dell'ambasciata e ha mantenuto i contatti con la famiglia, sensibilizzando costantemente le autorità locali.

Marco Zennaro libero è la notizia che tutti noi aspettavamo e che ci riempie di gioia. Finalmente oggi Venezia torna ad abbracciare un suo cittadino. Sono particolarmente orgoglioso che questa triste vicenda abbia avuto un risvolto positivo", afferma il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sul rientro in Italia dell'imprenditore Marco Zanetti trattenuto per mesi in Sudan.

"Tutta la città - rileva - in questi mesi si è mobilitata con manifestazioni e attività di sensibilizzazione e, da ultimo, è stata fondamentale la generosità di chi ha donato del proprio per consentire a Marco Zennaro di rientrare a casa, riabbracciare la sua famiglia, e avere la tranquillità di potersi difendere dalle accuse che gli sono state mosse". "Grazie - conclude Brugnaro - al ministero degli Esteri, all'Ambasciata Italiana a Khartum, ad Unioncamere Veneto, all'Unione degli industriali di Venezia e Rovigo, alla Fondazione di Venezia, al Patriarca Francesco Moraglia, e a tutti i cittadini di Venezia e del resto d'Italia che si sono spesi per poter oggi dire con gioia che Marco è a casa. Oggi è una giornata di festa!".

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