Politica / Il voto

Quirinale, si stringe su un nome ma oggi sarà ancora fumata nera

Il centrodestra non partecipa al voto (irritando la Meloni), il centrosinistra deposita scheda bianca. Sullo sfondo i confronti sempre più serrati, con due nomi che ora sembrano più forti degli altri: Pier Ferdinando Casini e Sabino Cassese

ROMA. Grandi elettori al voto dalle 11 di oggi, 27 gennaio, per la quarta volta per eleggere il presidente della Repubblica.

Il quorum è sceso ai 505 voti della maggioranza assoluta, ma anche stavolta la fumata sarà nera, non essendosi raggiunto tra le forze politiche un nome su cui convergere.

Il centrodestra si astiene dal voto per "consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni", e fonti del centrodestra riferiscono di irritazione da parte della leader di Fdi Meloni, che aveva chiesto come ieri di esprimersi su un nome.

Scheda bianca annunciata dal vertice del centrosinistra, così come da Italia viva.

Salvini: "La via maestra resta un nome vicino a centrodestra, non un nome di partito, e su questo sto lavorando".

I nomi che sembrano rimanere in ballo sono sempre quelli di Pier Ferdinando Casini, già protagonista nelle maggioranze berlusconiane e ora eletto nel Pd; del premier Mario Draghi (sia pure in discesa, visti i vari veti ricevuti); del costituzionalista Sabino Cassese.

L'irritazione di Meloni e del suo partito di destra potrebbe riferirsi forse a un avvicinamento tra le forze di maggioranza per convergere su un nome come quello di Casini, sgradito a Fdi, ma peraltro definito pochi giorni fa anche da Salvini "una proposta di sinistra" da non accogliere.

La votazione decisiva potrebbe avvenire domani.

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