Covid / Il caso

Djokovic, il giudice dispone l'arresto da domani

Il governo annulla per la seconda volta il visto, il tennista n.1 a mondo rischia un bando di tre anni, ma anche un processo per le false dichiarazioni. Intanto può stare con i suoi avvocati, ma la partecipazione al torneo inizia lunedì) è a rischio

ROMA

ROMA. Novak Djokovic sarà posto in detenzione domani dopo essere stato sentito dalla polizia di frontiera e nel frattempo potrà restare a fianco dei suoi avvocati mentre preparano le richieste da presentare ad una nuova udienza prevista per domenica mattina.

Lo ha stabilito il giudice dello Stato di Vittoria Anthony Kelly dopo la richiesta del governo secondo quanto riferito dal quotidiano australiano The Age.

Il giudice ha ordinato ai funzionari di frontiera di non espellere il tennista fino all'esito della battaglia legale in corso. Ha anche ordinato ai legali di Djokovic di presentare e notificare le richieste e dichiarazioni giurate.

Il tutto perché ministero dell'immigrazione australiano ha annullato per la seconda volta il visto di Novak Djokovic, il tennista n.1 al mondo fermato a Melbourne dove si è recato per partecipare agli Australian Open. A quanto si è appreso rischia un bando di tre anni dall' Australia. Il ministro australiano dell'Immigrazione, Alex Hawke, ha precisato in una nota che la decisione di annullare il visto concesso a Novak Djokovic è stata presa "per motivi di salute e di ordine pubblico".

Era giunto a Melbourne il 5 gennaio scorso con un visto supportato da una esenzione medica basata su una infezione da Covid, essendo risultato positivo al test, secondo quanto sostenuto dai suoi legali, il 16 dicembre scorso. La decisione implica che al giocatore serbo, che mirava al suo 21/o titolo di un Grande Slam, record agli Australian Open che iniziano lunedì, sarà vietato l'ingresso nel Paese per tre anni, tranne che in determinate circostanze.

 

comments powered by Disqus