Il caso / Nel piacentino

Il consiglio comunale vota: «Anche se donna, va chiamata sindaco»

Il dibattito diventa istituzionale a Rottofreno: «Sindaca sembra offensivo»

PIACENZA. La sindaca di Rottofreno, in provincia di Piacenza., Paola Galvani dovrà essere chiamata "sindaco".

Lo ha stabilito, dopo un lungo dibattito e una votazione, il consiglio comunale del paese della pianura Piacentina, al confine con il Pavese, su volontà della stessa prima cittadina.

Non è certo il primo dibattito che riguarda la declinazione femminile dei nomi comuni, ma è probabilmente la prima volta che si esprime un'assemblea istituzionale.

La storia, raccontata dal quotidiano Libertà, è nata da una mozione presentata dalla minoranza di centrosinistra, per la parità di trattamento linguistico e quindi per l'uso del termine "sindaca".

Il capogruppo Paolo Bersani ha illustrato i motivi (non ultimi i pregiudizi che stanno alla base della violenza di genere) per cui «è compito delle istituzioni promuovere un cambiamento culturale e adottare un linguaggio non discriminante».

Ne è seguito un lungo e partecipato dibattito al quale ha partecipato la stessa Galvani. «Il termine sindaca - ha detto - mi sembra quasi dispregiativo, la cultura non si fa con le declinazioni. Per la prima volta i cittadini di Rottofreno hanno dimostrato grande apertura votando una donna e io sarò valutata per il mio operato e non per come sarò chiamata».

La mozione per declinare al femminile le cariche su gli atti e sui documenti ufficiali è stata così respinta.

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