Pandemia / I numeri

Covid in Italia, oggi altri 92 morti e 9.500 contagi: aumenta l'incidenza dei positivi nei test (3,1%)

Prosegue anche il lento incremento dei posti occupati negli ospedali

TRENTINO Un altro decesso e 73 nuovi contagi: continua la tendenza al peggioramento
SCENARIO Rischio zona gialla in Provincia, appello a vaccinarsi

PERGINE Focolaio alla Rsa di Pergine, 4 anziani e un operatore infetti, stop alle visite

ROMA. Sono 9.503 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della salute.

Ieri erano stati 15.021.

Sono invece 92 le vittime in un giorno, ieri erano state 43. 

Gli attualmente positivi sono 235.835, 3.835 in più nelle ultime 24 ore.

Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 5.118.576, i morti 134.287. I dimessi e i guariti sono invece 4.748.454, con un incremento di 5.567 rispetto a ieri. 

Sono 301.560 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus. Ieri erano stati 525.108.

Il tasso di positività è al 3,1%, in aumento rispetto al 2,9% di ieri.

Covid, in Trentino 73 nuovi contagiati, 8 pazienti in terapia intensiva, un decesso

Sono 73 i nuovi contagi registrati in Trentino nelle ultime 24 ore. I pazienti ricoverati sono 73, dei quali 8 in rianimazione. Un decesso.

Sono invece 743 i pazienti in terapia intensiva, 7 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 45.

I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 5.879, ovvero 282 in più rispetto a ieri.

"La buona notizia è che nelle ultime due settimane abbiamo ottenuto circa 390mila nuovi vaccinati", ha detto Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, a "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus. "Questo direttamente o indirettamente - ha aggiunto - dimostra che il famoso zoccolo duro di non vaccinati ha margine per essere scalfito.

È ovvio che, se si dovesse mantenere questo incremento vaccinale, nel giro di due mesi saranno rimasti solo gli irriducibili a non vaccinarsi. Però dubito che possa esserci questo incremento anche se è difficile fare delle previsioni: spesso gli italiani ci sorprendono in positivo".  

Sul fronte epidemiologico, Cartabellotta ha osservato che "si conferma la crescita di casi, ma con un impatto sugli ospedali che è però notevolmente più modesto rispetto all'era pre-vaccinale. In era pre-vaccinale, con l'attuale numero di contagi, avevamo il triplo di pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva. Ogni mille casi positivi che abbiamo, il 2,4% viene ricoverato in area medica e il 3xmille va in terapia intensiva. Dobbiamo gestire la pandemia in maniera ordinaria, perché non possiamo più permetterci di intasare gli ospedali ostacolando l'assistenza ai malati delle altre patologie".

Sale comunque al 10%, a livello nazionale, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di area medica, secondo il monitoraggio quotidiano dell'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che confronta i dati di oggi, 6 dicembre, con quelli del giorno precedente.

La percentuale dei posti in area medica cresce in 7 regioni e Province autonome: Abruzzo (al 9%), Calabria (al 15%), Emilia Romagna (al 9%), Friuli Venezia Giulia (al 23%), Pa di Trento (al 11%), Piemonte (all'8%), Sardegna (al 5%) mentre calano in Valle d'Aosta (al 21%).

È invece stabile all'8%, a livello nazionale, la percentuale dei posti in terapia intensiva.

Ritornano oltre soglia le Marche raggiungendo il 12% e restano oltre il limite (che e' il 10%) il Friuli Venezia Giulia (16%) e la Provincia autonoma di Bolzano (14).

Mentre la percentuale è in calo in Abruzzo (al 4%), Calabria (al 10%), Liguria (al 10%), Umbria (all'8%), Valle d'Aosta (al 3%).

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