Mottarone / Il caso

Eitan rientrato in Italia: ora è a casa della zia. Un agente che lo accompagnava: "Ha detto che era contento di tornare"

Il rientro ieri sera alle 22 all'aeroporto di Orio al Serio, poi il trasferimento nella villetta di Travacò Siccomario, alle porte di Pavia

TRAVACO' SICCOMARIO (PAVIA)

PAVIA. È arrivato finalmente a casa, nella villetta di Travacò Siccomario alle porte di Pavia, il piccolo Eitan partito ieri da Tel Aviv e giunto alle 22 all'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo).

Poco prima della mezzanotte tre auto della polizia - vicino alla casa erano già presenti poliziotti e carabinieri - sono arrivate sul posto.

Da una volante è scesa la zia Aya Biran Nirko con a fianco un agente che portava in braccio il bambino. Lo stesso poliziotto della Squadra Mobile di Pavia, Andrea Lenoci, racconta che "Eitan era felice" e che gli ha detto "sono contento di essere tornato a casa".

Appena partito da Bergamo, dopo aver espresso la sua felicità, il piccolo si è addormentato e si è svegliato solo al momento dell'arrivo.

Molto emozionata era anche la zia Aya Biran Nirko abbracciata dal marito Or.

Frattanto, la richiesta di estradizione delle autorità italiane nei confronti di Shmuel Peleg, nonno di Eitan su cui pende un mandato di arresto internazionale per il sequestro del nipote portato a Tel Aviv l'11 settembre, "è arrivata alle autorità israeliane".

È quanto risulta alla Procura di Pavia e spetta ad Israele decidere cosa fare anche se pare difficile che si possa arrivare all'esecuzione dell'arresto e all'estradizione del 58enne.

È stato arrestato, invece, a Cipro  Gabriel Abutbul Alon, l'uomo che avrebbe aiutato Peleg nel rapimento.

Si tratta del soldato di un'agenzia di contractor che avrebbe aiutato il nonno di Eitan a rapire il nipote: è stato scarcerato poco con obbligo di firma dai giudici ciprioti.

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