L'allarme / I roghi

Italia in fiamme, si estende l'emergenza incendi. In Sicilia grande lavoro anche dei pompieri e forestali trentini

Interventi dei vigili del fuoco anche per proteggere abitazioni minacciate dalle fiamme. Ci sono purtroppo anche altre tre vittime, due in Calabria e una in Sicilia

VIDEO La morsa delle fiamme

LE IMMAGINI Il dramma dei boschi divorati dalle fiamme, l'impegno dei pompieri

TRENTO. Si aggrava in Italia l'emergenza incendi: le fiamme hanno divorato ettari di bosco in Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania.

Si registrano anche tre vittime, due in Calabria e una in Sicilia.

Il Sud continua a bruciare: centinaia di interventi dei vigili del fuoco

Il Sud continua a bruciare, senza tregua, e i roghi si sono estesi dalla Sicilia, la regione più colpita, alla Calabria. Nelle ultime 12 ore i vigili del fuoco sono stati chiamati a oltre 500 interventi, 230 dei quali in Sicilia.

Un triste bilancio che si aggiunge ai due morti, zia e nipote, sempre in Calabria qualche giorno fa.

Sul posto, in Sicilia, nell'ambito delle missioni regionali, anche i vigili del fuoco trentini.

Gli incendi: le fiamme hanno divorato ettari di bosco in Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania

Continua l'emergenza sul fronte degli incendi: le fiamme hanno divorato ettari di bosco in Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania. Si registrano anche tre vittime, due in Calabria e una in Sicilia. Un triste bilancio che si aggiunge ai due morti, zia e nipote, sempre in Calabria qualche giorno fa.

Sono infatti già al lavoro gli operatori della Protezione civile trentina, circa una ventina di uomini, che hanno dato il cambio al primo contingente trentino inviato per l'emergenza incendi.

Le squadre arrivate ieri mattina sull'isola si sono subito messe all'opera nella provincia di Palermo come in quella di Messina.

Nella zona di Messina operano in particolare i vigili del fuoco volontari del distretto delle Giudicarie, che sono intervenuti su diversi incendi in stretta collaborazione con le squadre della Protezione civile altoatesina.

Nella zona di Palermo e delle Madonie sono all'opera soprattutto gli operatori dell'Unione distrettuale Alto Garda e Ledro.

Oltre ai vigili del fuoco volontari del contingente trentino fanno parte vigili del corpo permanente di Trento e personale del corpo forestale della Provincia.

Nell'ottica di fornire ulteriore supporto a tutte le altre forze sul posto, la Protezione civile trentina ha deciso di lasciare in loco alcune attrezzature al corpo dei vigili del fuoco siciliani, in particolare i vasconi per il carico dell'acqua da parte degli elicotteri.

Uno strumento utilizzato da chi opera sul campo, come spiega uno gli operatori trentini, Marco Menegatti, ispettore dei vigili del fuoco volontari dell'Alto Garda e Ledro, racconta il contributo per l'attività del contingente trentino e l'esperienza sotto il profilo professionale e umano.

 

La Regione chiede ora al governo lo stato di emergenza. "Il tema degli incendi è un'emergenza che deve trovare risposte immediate e vanno trovate con i ristori da dare a chi oggi ha perso tutto", ha assicurato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, in visita in Sicilia alle comunità colpite dai roghi.

Incendi che potrebbero avere una matrice dolosa ma che risultano anche frutto della scarsa manutenzione e prevenzione delle distese boschive delle quali è ricca l'Italia. "Abbiamo mappato oltre 40 cause alla base degli incendi boschivi: dalle ripuliture dei fondi alle bruciature delle stoppe ai comportamenti dei piromani, che sono una percentuale residuale, al vandalismo. E' capitato anche di giovani che hanno dato fuoco per vedere in azione la macchina dei soccorsi", spiega il colonnello Marco di Fonzo, comandante del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo del Comando Carabinieri Tutela Forestale. Un agricoltore di 30 anni è morto a Paternò (Catania) schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell'area di Ponte Barca. Stava trasportando una botte piena d'acqua sul suo trattore che all'altezza di una curva lungo la statale si è capovolto schiacciandolo e uccidendolo sul colpo.

A Pergusa (Enna) le fiamme hanno minacciato un gruppo di case e due famiglie sono state evacuate. Due le vittime in Calabria, la regione oggi più colpita, che ha visto in fumo ettari di bosco sull'Aspromonte. Un uomo, Mario Zavaglia, di 76 anni, è morto nelle campagne di Grotteria (Reggio Calabria). Si era recato nella sua proprietà per accudire il proprio orto in contrada Scaletta, alle falde dei monti della Limina. In pochi minuti le fiamme hanno circondato l'abitazione senza lasciare scampo all'anziano. Sempre in provincia di Reggio Calabria, a Cardeto, un uomo di 79 anni, Nicola Fortugno, è stato trovato morto a causa delle ustioni provocate dall'incendio scoppiato nella zona.

Altre quattro persone sono rimaste ustionate a Vinco, frazione pedemontana di Reggio Calabria, e sono state portate in ospedale. In Campania, un uomo di 68 anni stava cercando di spegnere un incendio divampato nel proprio terreno ma è stato investito dalle fiamme e per questo è ricoverato in codice rosso in ospedale a Benevento. L'incidente è avvenuto in località Rotola, nel comune di Ceppaloni.

 Sono state complessivamente 32 le richieste di intervento aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile oggi, di cui 10 dalla Calabria, 9 dalla Sicilia, 4 dalla Sardegna, 4 dalla Basilicata, 2 ciascuna dalla Campania e dal Lazio, una dalla Puglia. Stamani grande apprensione al santuario mariano di Polsi, a San Luca (Reggio Calabria). Era circondato dalle fiamme che hanno colto alla sprovvista centinaia di pellegrini che arrivavano in auto e a piedi da Cinquefrondi (Reggio Calabria). I vigili del fuoco hanno 'scortato' i pellegrini per consentire loro di lasciare in sicurezza l'area minacciata dalle fiamme. La protezione civile ha poi chiuso la principale via d'accesso, all'altezza di Gambarie, e di fatto il santuario, noto in passato per gli incontri tra i capi 'ndrangheta che però ha visto negli ultimi tempi un ritorno di fede popolare proprio grazie a questi pellegrinaggi, è di fatto isolato. "I piromani sono assassini ambientali. Ma le istituzioni possono e devono fare di più per fermare il fuoco, anche attraverso una coscienza collettiva più attenta e diffusa", affermano i vescovi della Calabria.

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