Salute / Il caso

L’Azienda Sanitaria trentina è governata da «facenti funzioni» e in deroga: «Alcuni non hanno i requisiti di legge»

Duro attacco dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, e del gruppo PD all’assessore Stefania Segnana: «Scelta discrezionale e poco trasparente che aumenta l'incertezza in una fase delicatissima»

TRENTO. «Nella squadra di comando dell'Azienda sanitaria si governa “in deroga” e la quasi totalità delle nomine del consiglio di direzione è composta da facenti funzioni. Scelta discrezionale e poco trasparente che aumenta l'incertezza in una fase delicatissima». Lo affermano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil del Trentino.

«Quattro su sei dei professionisti entrati nella squadra del nuovo direttore generale facente funzioni dell'Azienda sanitaria, Antonio Ferro - sottolineano i sindacati - sono figure prive dei requisiti di legge e assumono il loro incarico, a loro volta, come “facenti funzioni”. Di fatto dunque sono nomine in deroga alla legge, che allungano un'ombra profonda sulla trasparenza con cui sono individuati i vertici dell'Azienda sanitaria trentina».

Cgil, Cisl e Uil quindi chiedono «un impegno politico chiaro da parte dell'assessora Segnana affinché il bando per il nuovo direttore generale venga licenziato e pubblicato entro poche settimane, comunque prima di ferragosto, in modo da avere finalmente un'Azienda sanitaria con la piena titolarità dei suoi vertici a partire da settembre. Bisogna accelerare il processo di individuazione del nuovo direttore generale per superare questa surreale fase di incertezza che dura da fin troppi mesi. La Giunta ha tutti gli strumenti per farlo».

Sul caso, sollevato giorni fa dal gruppo consiliare del PD in Provincia, è depositata anche una interrogazione di Luca Zeni.

«La caotica situazione della sanità trentina, con il secondo direttore generale indotto alle dimissioni dalla giunta provinciale in due anni, necessiterebbe di una stabilizzazione il più veloce possibile.

Eppure scrive il PD – veniamo a sapere che, ad una settimana dalla sua presentazione in pompa magna con una conferenza stampa, il Comitato di Direzione non è ancora stato nominato ufficialmente, impedendone quindi l’operatività. A cosa è dovuto questo ritardo?

Non solo, il direttore sanitario e il direttore dell’integrazione socio sanitaria designati non sarebbero in possesso dei requisiti per essere nominati (l'iscrizione negli appositi elenchi ed un’età inferiore ai 65 anni).

Cosa intende fare la Giunta per evitare l'ennesimo scivolone normativo, dopo i tanti provvedimenti che non hanno superato il vaglio dei giudici, con conseguenze che sarebbero gravi per il già travagliato mondo della sanità trentina?»

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