Turismo / Il caso

Dal Rolle al Primiero a Folgarida: in Trentino ci sono oltre cento alberghi in vendita o all’asta

La Provincia pensa a un «fondo salva hotel», anche perché c’è il rischio di infiltrazioni delle mafie, che hanno molti soldi a dsposizione

di Giorgia Cardini

TRENTO. Il fondo "salva hotel" da 25 milioni, a cui sta lavorando la giunta provinciale, avrebbe salvato dalle esecuzioni immobiliari il 4 stelle superior Hotel Savoia di San Martino di Castrozza o l'albergo Dal Bracconiere di Folgarida? Avrebbe cambiato i destini di immobili ad uso ricettivo ceduti da una banca locale a una società milanese specializzata in non performing loans, ossia in crediti deteriorati, e diventata a sua volta banca nel 2018? Avrebbe evitato vendite frutto anche di una situazione complicata dal Covid?

Non lo sappiamo con certezza, ma nessuno mette in dubbio il fatto che ci sia l'urgenza di uno strumento che possa aiutare gli operatori turistici ad evitare che temporanee difficoltà si tramutino in problemi insormontabili, tali da indurli a vendere tutto, accogliendo come salvifiche certe offerte di acquisto provenienti da società dotate di una forte liquidità, ma dietro a cui non si sa cosa e chi davvero ci sia.

Una preoccupazione espressa anche dall'assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli nei giorni scorsi presentando il fondo che verrà, nelle intenzioni, entro fine anno: «Chi è dotato di molti soldi può permettersi di gestire strutture costose, pur di riciclare denaro illecito. Noi dobbiamo riuscire a prevenire questi rischi».

La situazione in effetti è delicata, e ci sono zone che sembrano più fragili di altre. Tra queste, il Primiero e San Martino di Castrozza, in particolare. Qui sono molte le strutture ricettive messe in vendita spontaneamente dalle proprietà oppure per via giudiziaria.

Solo per restare a queste ultime e al calendario aste 2021 del Tribunale di Trento - ma sui vari siti gli hotel in vendita in Trentino sono oltre 100 - il 26 gennaio è andato a una prima asta (deserta) l'Hotel Stalon di S. Martino di Castrozza, tre stelle con 32 camere: prezzo 2.074.000 euro, offerta minima di 1.555.500 euro. Stessa data di tentata cessione per un altro albergo di S. Martino, il Natural Garnì Hotel Alpino, sotto procedura aperta nel 2014: 31 camere e servizi bandite per 1.300.000 euro, con offerte da 975.000 euro. Il successivo 10 febbraio, bando anche per l'Hotel Savoia, un 4 stelle superior con 90 posti letto: prezzo di 3.945.000 euro, offerta minima di 2.958.750 euro. Anche qui, nessuno si è fatto avanti.

E ugualmente deserta è andata inizialmente anche l'asta per l'Hotel Alpenrose, 20 stanze con centro benessere a Passo Rolle, offerte a 643.500 euro rispetto a un prezzo base di 858.000 euro.In Primiero, di alcune transazioni andate in porto in altro modo intanto si parla insistentemente: o perché fatte da società costituite appena 15 giorni prima dell'acquisto; o perché la compagine sociale ha collegamenti con aree in cui la criminalità organizzata è una realtà consolidata o, ancora, perché sono stati staccati assegni circolari per forme di lease-back tra privati che hanno suscitato più di un interrogativo.

Fin qui, Primiero. Anche in altre valli, però, non mancano le difficoltà del settore: in Fiemme il Park Hotel Bellamonte, pignorato, è stato posto in vendita il 13 aprile al prezzo base di 1.060.000 euro, con offerta minima di 795.000 euro: tornerà all'asta il 28 settembre a 795.000 euro con partenza da 596.250 euro. In Val di Fassa, dove nell'ultimo anno i movimenti sono stati parecchi, si segnala invece il tentativo di cessione per via giudiziaria dell'Hotel Alpenrose di Mazzin stimato 3.242.000 euro, messo in vendita a 2.343.000 euro, con offerta minima pari a 1.757.250 euro. Quasi la metà del valore originale, ma questa è una costante perché solitamente a un tentativo di asta ne seguono almeno altri due e, alla terza data fissata, l'affare è assicurato.

Come dimostra Marilleva 1400, stazione turistica solandra attualmente interessata da una vasta opera di ristrutturazione sostenuta dal bonus per la riqualificazione energetica e architettonica al 110%. L'8 giugno è stato infatti aggiudicato il gigantesco (116 camere per 300 posti complessivi) Hotel Solaria: partito da una valutazione di 8 milioni, chi l'ha preso lo ha potuto fare offendo appena 2,9 milioni. E un'altra conclusione positiva ha avuto giovedì scorso il terzo tentativo di vendita del complesso immobiliare (hotel, appartamenti, esercizi distribuiti in vari complessi) della stessa stazione, riconducibile al fallimento della società Alberghi Marilleva srl. Anche qui, dopo due tentativi andati a vuoto (partiti da 3,9 milioni), è arrivata una unica promessa di acquisto per 2.250.000 euro. Per sapere chi ha comprato, bisognerà attendere il versamento del saldo. Oggi, infine, prima asta anche per l'Active Hotel Garni Dal Bracconiere di Folgarida: 2.147.137 euro, offerte da 1.610.352 euro.

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