Strage / La storia

Alluvione in Germania, l'atroce morte di 12 disabili nel centro di accoglienza di Sinzig

Un’ondata alta sette metri ha riempito i locali fino al soffitto: «I vicini hanno sentito le strazianti grida d'aiuto, senza però poter fare nulla»

di Stefan Wallisch

BOLZANO. Di notte, nel giro di pochi istanti, l'acqua è penetrata nell'edificio ed è arrivata al soffitto senza lasciare scampo. E' successo a Sinzig, dove l'alluvione del secolo che sta devastando la Germania occidentale ha provocato una strage nel centro disabili, uccidendo dodici ospiti.

Una tragedia nella tragedia per il piccolo e pittoresco centro di 18 mila abitanti sulle sponde del Reno, tra Coblenza e Bonn. La cittadina con le sue case a graticcio, le tipiche facciate con intelaiature in legno, ora sembra un campo di battaglia.

Il centro disabili della Lebenshilfe si trova in una conca a pochi passi dalle sponde del fiume Ahr, che un chilometro più a est confluisce nel Reno. Una quarantina di adulti con disabilità intellettive hanno trovato qui accoglienza, compagnia e calore umano. Molti di loro di giorno lavorano nel laboratorio della Caritas. Dopo 26 anni la struttura era ormai diventata troppo piccola, per questo motivo in questi mesi era in corso una raccolta fondi per finanziare il suo ampliamento. Il sogno ora è svanito e la priorità sarà la ristrutturazione. Il giorno dopo il disastro la scia di devastazione lasciata dall'acqua è ben visibile, sulla facciata della palazzina il fango arriva addirittura al primo piano.

"In un minuto l'acqua è penetrata ed è arrivata al soffitto", racconta Matthias Mandos, il responsabile della Lebenshilfe della Renania-Palatinato. La guardia notturna ha accompagnato alcuni ospiti al primo piano, ma quando è ridisceso per trarre in salvo gli altri, l'acqua era ormai troppo alta. I vicini hanno sentito le strazianti grida d'aiuto, senza però poter fare nulla. Una persona si è aggrappata a una finestra e fortunatamente è stata recuperata dai vigili del fuoco con un gommone. L'acqua ha travolto tutto in pochi istanti.

Un vicino della Lebenshilfe racconta di un'onda di sette metri che alle 2.30 di notte ha attraversato il rione. Per due ore l'uomo ha sorretto l'anziana madre per non farla annegare, prima di essere tratti in salvo dai vigili del fuoco. La stradina, che attraversa il tranquillo quartiere di case a due piani e porta al centro disabili, ora è ricoperta di fango e detriti, e ci sono macchine accatastate una sopra all'altra.

L'alluvione ha lasciato anche profonde ferite nelle anime dei sopravvissuti del centro disabili. "Tutti sono profondamente traumatizzati", riferisce Mandos. Con sensibilità e professionalità gli addetti dovranno spiegare cosa è successo e che molti coinquilini, ma soprattutto amici, non torneranno più. La domanda sul perché resterà invece senza risposta, come per moltissimi altri abitanti della zona.

Solo a Sinzig 350 hanno perso la casa. "E' una sofferenza senza fine", commenta il primo ministro della Renania-Palatinato Malu Dreyer. Il suo Land è uno dei più colpiti, con probabilmente almeno 100 vittime. "Possiamo - aggiunge con la voce rotta - solo piangere. E' un orrore".

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