Ecologia / Il problema

Non vi hanno ritirato bidoncini e sacchi della differenziata? E’ perchè oggi c’era sciopero

Disagi a Trento ed anche a Rovereto, Dolomiti Ambiente ed Amnu non hanno effettuato il servizio. E l’assessore Miniucchi si scusa: «Per favore, riportateli in casa»

TRENTO. Anche voi – residenti a Trento o a Rovereto – avete esposto il vostro bidoncino o il sacco azzurro, e ve lo siete ritrovato ancora lì questa sera? Allora non avevate letto che oggi c’era lo sciopero del settore, e che gli addetti di Dolomiti Ambiente, o dell’Amnu, non sono passati.

A Rovereto è il Comune a scusarsi in prima persona: «A causa dello sciopero generale degli operatori di Dolomiti Ambiente proclamato da FP CGIL / FIT-CISL e UIL Trasporti, la programmata raccolta dei sacchi della plastica non è stata effettuata in alcuni quartieri della città. L’Assessore Andrea Miniucchi, avendo rilevato l’impossibilità di intervenire nella giornata di oggi per la raccolta del materiale che si trova ancora davanti alle abitazioni, chiede la collaborazione dei cittadini: “Lo sciopero degli operatori di Dolomiti Ambiente ha causato il mancato ritiro dei sacchi della plastica in alcune aree urbane – spiega l’Assessore Andrea Miniucchi - Purtroppo, in assenza di questo fondamentale servizio, non è possibile prelevare il materiale, con un evidente disagio per la popolazione. Stiamo lavorando per poter provvedere al più presto ma, nel frattempo, chiediamo la collaborazione dei cittadini per poter evitare ulteriori disagi e salvaguardare il decoro della città. Ringraziando per la comprensione, ci scusiamo per questo disservizio, causato da un legittimo diritto alla sciopero, ma indipendente dalla nostra volontà e invitiamo i cittadini a ritirare i propri sacchi e conservarli fino a ulteriore disposizione”».

Idem a Trento: in vaste zone della città i sacchi azzurri sono rimasti in strada, e non si sa quando verrà svolta la raccolta alternativa. E nella zona di Gardolo e Canova è rimasto per strada il residuo. L’ultima volta era accaduto il 2 giugno, e i sacchi degli imballaggi leggeri, nella zona sud della città, erano rimasti in strada una settimana.

Ma perché hanno scioperato? Si trattava di una agitazione nazionale del settore. L’astensione dal lavoro - spiegava un comunicato sindacale - è dovuta dall’ articolo 177, una volta scadute le proroghe applicative a fine anno, obbliga le società che hanno ricevuto attraverso affidamento diretto un appalto ad affidare una quota pari all’80% dei propri contratti mediante gare di evidenza pubblica. 

Per questo motivo le lavoratrici e lavoratori hanno protestato  anche con un presidio che sotto il Commissariato del Governo di Trento.

Il timore dei sindacati è il forte impatto della norma sui costi economici che agirebbe obbligando le aziende a frazionare rapidamente il servizio con gare al ribasso, e notevoli costi sociali con una perdita calcolata di 145 mila posti di lavoro in Italia e profonde ricadute sulla sicurezza sul lavoro e sulla qualità del servizio alla comunità.

Secondo questi, infatti, si va incontro alla destrutturazione di un settore che ha visto crescere soggetti industriali capaci con l’apporto fondamentale di professionalità importanti aumentate negli anni.

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