Covid / Economia

Da oggi via alle domande per i «ristori» provinciali ad aziende e privati

Le richiesta sulla piattaforma elettronica, c’è tempo fino ad agosto. E per le imprese ed i singoli del «fondo montagna», il contributo provinciale si somma a quello statale

TRENTO. Non solo le imprese. Il primo giugno potranno iniziare a chiedere un sostegno economico anche i lavoratori stagionali, rimasti finora senza aiuti sufficienti per far fronte ad una stagione mai partita . Lo ha chiarito ieri la giunta provinciale, a margine della seduta in cui è stata approvata la delibera riguardo ai criteri per la liquidazione dei contributi a fondo perduto.

Da oggi si potrà fare domanda. «Ci sono tante risorse messe in campo da parte della Provincia, 118 milioni destinati a sostenere l'economia di questi nostri territori che durante la stagione invernale hanno vissuto un momento di grande difficoltà - ha chiarito l'assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli - mercoledì non sarà necessario accalcarsi: le domande saranno aperte fino al 31 agosto».

Confermati i criteri anticipati nei giorni scorsi, con un dettaglio in più: i contributi sul fondo montagna (stanziamenti statali), quando arriveranno i soldi, si sommeranno a quelli che adesso verranno erogati dalla Provincia. E non servirà fare un'ulteriore domanda. Ecco, comunque, le regole principali.

Chi ha diritto.

Possono fare domanda le attività d'impresa commerciale e di lavoro autonomo, o attività agricola, limitatamente però ai settori florovivaistico, vitivinicolo, agrituristico, acquacoltura e trasformazione del latte. L'impresa doveva essere attiva sul territorio provinciale al 31 dicembre 2020 (rientrano quindi le start up), avere un fatturato compreso tra 12 mila euro e 30 milioni e avere da uno a 50 addetti. Requisito indispensabile, aver perso almeno il 30% del fatturato, nel periodo compreso tra il 30 novembre 2020 e il 30 aprile 2021.

Contributo forfettario.

È il primo tipo di contributo, pensato per aziende meno strutturate o per le start up. Si chiede il contributo, senza indicare altro. Sono tre le possibilità: le attività neocostituite potranno avere 2 mila euro, per le aziende fino a 2 dipendenti 4 mila, per aziende con più di 2 dipendenti, 6 mila euro.Contributo sui costi fissi.L'azienda può scegliere questo contributo: certifica i costi sostenuti, che vengono coperti in misura percentuale corrispondente al calo di fatturato. Con dei massimali: 40 mila euro per ogni azienda, che però possono diventare 60 mila euro se la società ha due sedi sul territorio e 80 mila euro se di sedi ne ha 3.

Maggiorazioni.

Prendono delle maggiorazioni, rispetto ai contributi di cui hanno diritto, le aziende che hanno assunto personale in questa fase così complicata: in particolare 2 mila euro a chi ha assunto fino a 5 persone e 4 mila euro in caso di assunzioni più numerose.

Obblighi delle aziende.

L'ente pubblico sostiene le imprese, in un momento difficile come questo, ma qualcosa in cambio chiede. Le aziende che chiedono di avere accesso ai contributi e che hanno dei dipendenti, devono innanzi tutto salvaguardare il numero di addetti oltre il termine dell'emergenza pandemica, fissato per dicembre 2022. Devono inoltre essere in regola sia con il pagamento degli stipendi, sia con il pagamento dei fornitori. Inoltre, devono accettare di conservare e mettere a disposizione, in caso di controlli, tutta la documentazione aziendale fino al 2026. E qui il motivo è semplice: per assicurare celerità ai contributi, si è scelto di ridurre al minimo la burocrazia. Quindi basterà un'autocertificazione (vidimata dal commercialista o dal Caaf). Saranno eventualmente i controlli in via successiva a verificare che non si compiano abusi: e in questo senso è necessario tenere la contabilità aziendale fino al 2026.

La piattaforma.

Le domande si potranno presentare attraverso l'apposita piattaforma a partire da oggi alle 15. Non è un click day: non prende i soldi chi arriva primo, c'è tutto il tempo per fare la domanda, dovessero non essere sufficienti i fondi stanziati, la giunta provinciale ha dichiarato di voler aumentare il plafond, quindi non c'è necessità di accalcarsi idealmente sulla piattaforma.

Fondo montagna.

Questo è un capitolo a parte, ma è collegato. Le regole spiegate finora valevano per ottenere i soldi stanziati dalla Provincia: 118 milioni di euro. Ma a sostegno dell'economia saranno disponibili anche altre risorse. In particolare lo Stato ha stanziato il fondo montagna, che per il Trentino vale 75 milioni di euro, allo scopo di sostenere alcune attività economiche in quelle località che, senza la stagione turistica, hanno sofferto particolarmente: i fondi da Roma saranno girati a Trento, che li dovrà distribuire. Come? Con il medesimo criterio dei fondi provinciali. Anzi, le aziende che operano nei territori su cui insiste il fondo montagna, non dovranno fare una seconda domanda, se il codice attività sarà uno di quelli previsti, basterà questa prima domanda: i contributi si sommano.

«Stiamo cercando di avere certezze, a Roma, riguardo ai tempi in cui saranno a disposizione queste risorse - spiega l'assessore al turismo Roberto Failoni - Nel fondo montagna ci saranno anche le risorse per i maestri di sci (7 milioni ad hoc, ndr) chiedo un po' di pazienza. E comunque le associazioni e le scuole di sci potranno chiedere il contributo subito, sui fondi provinciali».

Lavoratori.

Su questi la novità la dà Failoni. «Possiamo dare indicazioni precise: dal primo giugno gli stagionali potranno fare domanda sulla piattaforma». Sul capitolo lavoratori la Provincia ha stanziato 18 milioni. A quelli si aggiungono i fondi statali. E anche qui, Failoni ha chiarito la tempistica: «Coloro che hanno fatto domanda a livello statale in questo mese, per ottenere i 2.400 euro e hanno avuto esito positivo, dovrebbero iniziare a ricevere i soldi da giovedì 27 maggio»

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