Credito / Il commento

La disfatta Mediocredito, attacco di Tonini: «Questo è un disastro combinato dalla giunta di Fugatti»

La consegna dell’istituto nelle mani sudtirolesi, l’esclusione della cooperazione trentina, le dimissioni di Toscana (nominato da Fugatti) e la ritirata di Masera: «Adesso imparino dagli errori»
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TRENTO. Il passo indietro di Rainer Maser è stato la ciliegina sulla torta. Ma è una torta andata a male. Lo dice il sonsigliere provinciale Giorgio Tonini del Pd che sulla questione rimprovera la giunta Fugatti.

«La brillante conduzione della vicenda Mediocredito da parte della Giunta provinciale sembrava essersi conclusa con una secca sconfitta del Trentino: prima della cura Fugatti, le redini della principale banca corporate della nostra Regione erano saldamente tenute da mani trentine, con risultati peraltro eccellenti per l’azienda. Dopo la cura, il Trentino si è ritrovato in minoranza all’interno di Mediocredito, con il credito cooperativo di CCB clamorosamente escluso dalla governance dell’Istituto, sostanzialmente consegnato nelle mani esclusive delle Raiffeisen di Bolzano.

In realtà, non avevamo ancora visto nulla. Sono bastati pochi giorni per trasformare la sconfitta in una disfatta: prima con le dimissioni dal collegio sindacale del commercialista Sergio Toscana, nominato pochi giorni prima da Fugatti, che hanno privato l’organo di revisione di qualunque presenza trentina; ora con la rinuncia all’incarico di Presidente da parte di Rainer Masera, anche lui nominato in modo improvvido da Fugatti, a causa del coinvolgimento in un procedimento giudiziario.

E tuttavia, non tutti i mali vengono per nuocere. Il disastro combinato nelle scorse settimane può infatti rappresentare una insperata occasione per rimettere a posto le cose, per dar vita ad un assetto più equilibrato tra le due Province e i due sistemi bancari cooperativi, in modo da fare di Mediocredito una vera banca regionale, un effettivo strumento di collaborazione tra le due comunità autonome della nostra Regione, che hanno entrambe interesse a condividere la proprietà e la conduzione di uno strumento decisivo per la ripresa e il rilancio economico del nostro territorio. A condizione che la Giunta provinciale e il suo Presidente dimostrino di saper imparare qualcosa dagli errori commessi» dice Tonini.

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