Pandemia / I vaccini

La Norvegia rinuncia ad AstraZeneca e sospende Johnson & Johnson

Oslo segue l'esempio danese e sceglie di utilizzare soltanto i prodotti a mRna: "Ce lo possiamo permettere, perché qui la situazione epidemica ora è sotto controllo"

OSLO. La Norvegia ha deciso di rinunciare al vaccino anti Covi-19 prodotto da AstraZeneca e di sospendere l'altro prodotto del tipo ad adenovirus, quello di Johnson & Johnson che verrebbe conservato per eventuali momenti di emergenza per aumento dei contagi o difficoltà di approvvigionamento degli altri prodotti (cioè ad oggi Pfizer e Moderna).

Lo ha annunciato il primo ministro norvegese Erna Solberg, la quale ha sottolineato che la valutazione che ha condotto a rinunciare un prodotto, secondo la quale "svantaggi ed effetti collaterali sono maggiori degli effetti positivi", diverge da quella fatta da molte altre nazioni, per il semplice fatto che la situazione epidemica in Norvegia consente di utilizzare solo gli altri vaccini, per i quali si ritiene che il rapporto benefici/rischi sia più apprezzabile.

"Questa decisione - ha spiegato - deriva dalla constatazione che il quadro epidemiologico presenta un basso livello di contagi e un accesso buono agli altri vaccini disponibili".

Se la campagna vaccinale, dunque, proseguirà un po' più lentamente, utilizzano per ora solo Pfizer e Moderna, il governo ha comunque deciso di rendere disponibile anche il vaccino Janssen di J&J a chi, su base volontaria, volesse anticipare il proprio turno nel calendario previsto.

Un paio di settimane fa la Danimarca aveva assunto una decisione analoga, annunciando che si sarebbe affidanta solo ai vaccini di tipo mRna, come gli americani Pfizer e Moderna e il tedesco Curevac che  è in via di approvazione.

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