Pandemia / La campagna

"Vaccinare subito abitanti e operatori turistici della montagna"

L'appello arriva dal Piemonte, dove stamattina un gruppo di lavoratori stagionali ha manifestato per chiedere che anche alle aree montane sia riservato un corridoio di priorità, come è stato nel caso delle isole minori. La richiesta ha l'appoggio del presidente della Regione, Cirio: "Per favorire la ripartenza è necessario creare anche qui delle bolle covid-free"

TORINO. "Se si ritiene giusto vaccinare gli abitanti delle isole minori, che soffrono una carenza di ospedali e strutture sanitarie, lo stesso dovrebbe valere anche per le aree montane, che non sono in una situazione molto diversa".

Lo afferma il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, incontrando un gruppo di lavoratori stagionali valsusini che stamattina ha inscenato una mini-protesta davanti alla sede della Regione a Torino.

Obiettivo, spiega Cirio, "vaccinare gli abitanti e gli operatori delle montagne piemontesi, creando così delle bolle covid-free sul modello di quanto è stato proposto per le isole italiane e far ripartire il turismo". 

"La prima cosa da superare oggi, vista anche la situazione contingente, è l'indice Rt che oggi andiamo a valutare", ha commentato per parte sua il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, anche in relazione alle prospettive e alle regole in vista delle riaperture turistiche mimminenti.

Fedriga ritiene, come peraltro molti tecnici, che l'Rt sia poco affidabile

In alternativa, per Fedriga "un indice da tenere in considerazione è l'indice Rt ospedaliero: fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione ed è un indicatore che può dare segnale importante, e che non dà una visione distorta". 

Sugli indicatori epidemiologici che determinano la classificazione delle regioni per fasce colorate nonché gli scenari di rischio all'interno di ognuna di esse, oggi si è espresso anche il presidente veneto Luca Zaia, sottolineando a sua volta l'esigenza di superare l'lRt, perché non offre una fotografia aggiornata e può essere fuorviante. Zaia ha riferito che è già pronto un nuovo protocollo, frutto del confronto fra gli esperti delle Regioni e quelli dello Stato: "Ora - ha detto - si tratta di concludere gli ultimi confronti e giàm la prosisma settimana si potrebbe chiudere con l'ok a un nuovo sistema di indicatori".

Quanto al rischio che il richiamo molto differito nel tempo, nel pieno delle ferie estive, possa scoraggiare le persone dal vaccinarsi, Fedriga ha lanciato una proposta: "Avremo un confronto come Regioni con il Commissario Figliuolo" per verificare la possibilità che a una persona vaccinata con la prima dose possa essere somministrata la "seconda dose in vacanza.

Stiamo vedendo se è possibile organizzare questo, stiamo lavorando ma siamo di fronte alla campagna più grande della storia dell'umanità. Molte cose si possono risolvere, altre sono molto difficili, qualche disagio può esserci".

[nella foto di Z. Sovilla il centro vaccinale al PalaFiemme di Cavalese]

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