Pandemia / L'analisi

L'epidemia rallenta ancora: la situazione negli ospedali italiani torna sotto la soglia critica

Confermata la zona gialla per il Trentino e quasi tutte le altre aree: in arancione soltanto tre regioni. Cala l'età media dei malati, l'incidenza si avvicina a valori che consentiranno di ripristinare il tracciamento sistematico dei casi. Rezza: "Probabilmente in futuro l'infezione si endemizzerà ma sarà tenuta sotto controllo come una normale influenza"
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ROMA. Continua a migliorare il quadro epidemico in Italia e in Trentino: in provincia sarà confermata anche la prossima settimana la classificazione in zona gialla.

"La curva in Italia è in decrescita mentre in altri Paesi Ue la situazione è altalenante e di transizione. La decrescita in Italia è sempre lenta ma il dato significativo è che questa settimana in tutte le regioni e province autonome è registrata una decrescita".

Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia.

"L'età media dei casi scende a 41 anni e anche l'età media dei ricoveri scende a 65 anni.

I casi però segnano un aumento tra i più giovani, tra 0 e 9 anni.

I casi tra gli over 80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni", ha spiegato Brusaferro.

Sul fronte ospedaliero continua il miglioramento: "Ci sono segnali positivi per la riduzione dei ricoveri in terapia intensiva e aree mediche e sale da 24mila a oltre 27mila il numero dei casi per cui è possibile il tracciamento e in varie regioni.

Ci si sta avvicinando al valore di 50 casi per 100mila che è il valore soglia per rendere possibile il tracciamento.

Cominciamo a vedere ora gli effetti di un calo anche rispetto alla mortalità ma la curva è ancora in fase iniziale", ha concluso.

Per parte sua, il direttore della prevenzione del ministero della salute, Gianni Rezza, ha parlato di "elementi di conforto" ma ha sottolineato che "bisogna continuare a tenere comportanti prudenti".

"C'è una tendenza al miglioramento della situazione epidemiologica - ha rilevato Rezzza - e per la prima volta abbiamo sotto la soglia critica sia l'occupazione delle terapie intensive sia dei reparti ospedalieri, c'è dunque una decongestione, ma la situazione esige sempre la massima cautela. Ciò per effetto delle misure prese e della campagna vaccinale.

Probabilmente questa infezione si endemizzerà, molti fattori potrebbero cioè impedire il raggiungimento delle immunità di gregge ma possiamo raggiungere il controllo dell'epidemia: covid-19 diventerà cioè come l'influenza, infettando la popolazione ma senza conseguenze eccessive.

Molto dipenderà dall'andamento delle vaccinazioni.

Sull'utilizzo del vaccino AstraZeneca e J&J negli under 60 c'è una riflessione in corso.

Ma i vaccini a vettore virale sono utilizzabili dai 18 anni in su e dunque non c'è alcuna controindicazione.

La circolare ministeriale prevede un uso preferenziale per over-60, ma ciò non vuol dire che non possano essere usati al di sotto. Infatti abbiamo visto come in Gran Bretagna hanno utilizzato al 50% AstraZeneca e Pfizer e hanno ottenuto un abbattimento dei casi e dei morti", ha aggiunto Rezza.

Le decisioni, sulla base dei dati della cabina di regia verranno prese stasera dal ministro della salute Roberto Speranza con le ordinanze delle prossime ore.

L'Italia avrebbe solo tre regioni in arancione: Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta (da lunedi), mentre tutte le altre zone sarebbero gialle.

Miglioramento generale del rischio in Italia per l'epidemia di Covid, con nessuna Regione a rischio alto per la seconda settimana consecutiva, secondo  quanto compare nella bozza di monitoraggio. Sei Regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui una, Calabria, ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane). Le altre 15 Regioni e province hanno una classificazione di rischio basso. Una Regione (Molise) e una Provincia autonoma (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l'uno.

Scende il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica, evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale: si tratta di 5 contro le 8 della settimana precedente.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica (27%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.748 (27/04/2021) a 2.423 (04/05/2021).

Il tasso di occupazione in aree mediche scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (29%).

Le persone ricoverate passano da 20.312 (27/04) a 18.176 (04/05). 

Sale anche questa settimana l'indice di contagio del coronavirus in Italia che passa dallo 0.85 della scorsa settimana a 0.89. E' questo il valore che, secondo quanto si apprende, stanno valutando gli esperti della cabina di regia. L'incidenza secondo gli ultimi calcoli sarebbe ancora in discesa dal valore 146 registrato nel monitoraggio della scorsa settimana, arrivando ora a 127.

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