Coronavirus / Aggressione

Controlli anti Covid, poliziotta presa a calci e pugni da una donna

È successo nel centro di Vercelli. Il sindacato di Polizia indignato: “Aggredirci è diventato ormai uno sport nazionale”

VERCELLI. “Una collega in servizio di Volante a Vercelli è stata presa a calci e pugni da una donna durante un servizio per il contenimento dell’emergenza Covid. Un colpo l’ha raggiunta vicinissimo a un occhio e lei se l’è vista molto brutta. L’esagitata che l’ha aggredita è stata arrestata, ma quale concreta punizione possiamo aspettarci per lei?”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, commentando quanto avvenuto a Vercelli, il primo maggio, quando una volante è intervenuta a piazza Cavour, davanti a un bar, dove diverse persone, assembrate, stavano protestando con forza per i controlli effettuati dalla polizia locale e da altri colleghi. Nel gruppo anche una donna particolarmente esagitata che incitava tutti a ribellarsi ai controlli, e che ha reagito al tentativo di identificarla inveendo, scagliandosi contro i poliziotti, e in particolare colpendo con pugni e calci un agente donna. Quando quest’ultima è stata raggiunta all’altezza del cinturone da un calcio che le ha fatto cadere la radio di servizio, si è chinata per raccoglierla e, a quel punto, ha ricevuto un altro calcio, stavolta in faccia all’altezza dello zigomo. La poliziotta è stata affidata alle cure del caso, un minimo di una settimana la prognosi per lei.

“Il lavoro del poliziotto – incalza Mazzetti - è sempre stato complicato e difficile, ma gli atteggiamenti di violenza diffusa, certamente resi ancor più arroganti da un vergognoso senso di impunità, sono ormai tanti e tali da rendere veramente un’impresa ardua finire la giornata senza grane, senza danni, senza incidenti di ogni genere. Quello della collega presa a pugni e calci a Vercelli, cui manifestiamo la più totale solidarietà e auguriamo una prontissima guarigione, è solo l’ultimo episodio che conferma questo triste assunto: nel nostro paese aggredire gli appartenenti alle forze dell’ordine è praticamente ormai uno sport. In pratica non esiste una risposta del sistema adeguata a certi atteggiamenti che, oltre a mettere a rischio l’incolumità degli operatori, calpestano la dignità loro e delle istituzioni che rappresentano. E’ scandaloso che nessuno metta mano a questo stato di cose assurdo, e che mentre ancora noi scriviamo verbali di arresto di certi soggetti, loro normalmente siano già a spasso, magari a insultare o prendere a calci il prossimo poliziotto”.

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