Blocco dei licenziamenti prorogato a fine giugno, cig covid per altri 8 mesi, 2 miliardi in più per la campagna vaccinazioni. Ecco il piano di lavoro del governo

Altri due miliardi per vaccini, compreso il trasporto e la somministrazione, e terapie anti-Covid.

Licenziamenti bloccati fino a fine giugno e proroga della Cig Covid per tutto l'anno.

Sospensione dell'invio di nuove cartelle per altri due mesi fino a fine aprile.
Sono alcune delle misure indicate in una ipotesi preliminare del decreto Sostegno, che sarà oggetto di riunioni continue in settimana per arrivare, secondo quanto si apprende, a una bozza condivisa entro 7-10 giorni. Per i vaccini si delinea in una prima fase l'intervento dei medici di famiglia mentre in una seconda fase sarebbero coinvolte anche le farmacie.

Nel primo schema del provvedimento è previsto anche un nuovo meccanismo per gli indennizzi a fondo perduto alle imprese che dovrebbe passare attraverso una piattaforma gestita da Sogei, cui si aggiungerebbe, per lo sci, una ulteriore dote di 600 milioni. Per la filiera della montagna, però, si starebbe ragionando su come modulare in modo diverso l'intervento. Così come si starebbe valutando se rafforzare ulteriormente il finanziamento per il piano vaccinale e sarebbe ancora in discussione la modalità con cui fare ripartire la riscossione delle cartelle.

Lo schema di lavoro al momento indicherebbe un nuovo stop generalizzato fino al 30 aprile sia per l'invio di nuovi atti sia per il pagamento delle rate della cosiddetta 'pace fiscale', cioè la rottamazione ter e il saldo e stralcio. Il capitolo fiscale, peraltro, potrebbe anche contenere un nuovo stralcio delle cartelle ferme da anni nel magazzino: si ipotizza di cancellare quelle tra il 2000 e il 2015 per importi massimi fino a 5mila euro comprese sanzioni e interessi. L'intervento riguarderebbe 60 milioni di cartelle e avrebbe un costo di due miliardi tra 2021 e 2022.


Un incontro si è svolto al Mise sulla possibilità di produrre vaccini anti-Covid in Italia: è stata verificata la disponibilità di alcune aziende a produrre i bulk, ossia il principio attivo e gli altri componenti del vaccino anti Covid, perché già dotate, o in grado di farlo a breve, dei necessari bioreattori e fermentatori. La produzione potrà avvenire a conclusione dell'iter autorizzativo da parte delle autorità competenti, in un tempo stimato di 4/6 mesi. Nell'incontro è stato appurato che ci sono le condizioni immediate per avviare la fase dell'infialamento e finitura.

Lo si legge nella nota del Mise. Grazie all'eccellenza produttiva dell'Italia, infatti - si spiega - sono già pronte a partire molte aziende. E' stato dato mandato dal ministro ai diversi rappresentanti presenti competenti - si aggiunge - di procedere all'individuazione di contoterzisti in grado di produrre vaccini entro autunno del 2021.

"Si è deciso infine di mantenere il massimo riserbo sulle aziende che saranno coinvolte nel processo di verifica in corso", si legge nella nota del Mise diffusa al termine della riunione.

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