Viaggi nella Ue, una legge per introdurre il "pass verde covid"

Il pass verde Covid sarà una proposta legislativa.

Quindi non sarà un optional, ma avrà il valore di uno strumento legale sulla base dei Trattati per il libero movimento.

Una volta presentato ai leader, al vertice del 25 marzo, sulla base di questo saranno fatti i passi per organizzare la mobilità vera e propria. 
 
Lo ha precisato oggi pomeriggio il vicepresidente della commissione europea, Margaritis Schinas, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri della Salute Ue.

"Questo mese presenteremo una proposta legislativa per il pass verde digitale.

L'obiettivo è certificare che le persone sono state vaccinate, i risultati dei test di quanti non si sono potuti immunizzare, e informazioni sulla ripresa dal covid.

Rispetterò la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy", aveva spiegato questa mattina la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, su Twitter.
 
"Il pass verde Covid faciliterà la vita degli europei. L'obiettivo è di permettere loro, gradualmente, di muoversi in sicurezza nell'Ue o all'estero, per lavoro o turismo", ha evidenziato Von der Leyen.
 
Il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, ha spiegato che l'esecutivo sta lavorando ad una proposta legale per "facilitare il libero movimento in sicurezza nell'Ue".
 
L'obiettivo è che il pass sia in vigore tra tre mesi, o in estate. "Il pass riguarderà lo spostamento tra una frontiera ed un'altra, ma non quanto potrà essere fatto col pass all'interno dello Stato membro", ha precisato il portavoce.
 
Per evitare "discriminazioni" il pass conterrà anche i risultati di eventuali test o l'avvenuta ripresa dopo una malattia da Covid.
 
Il pass sarà basato sui certificati vaccinali medici su cui gli Stati membri hanno già concordato. Le linee guida sui dati che conterranno sono già stati approvati a gennaio, e saranno ora necessari tre mesi per il lavoro tecnico.
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