Roma, addio alle storiche botteghe. Una su cinque già chiusa dal covid

Serrande abbassate, locali in affitto, stradine deserte. Sono sempre meno gli artigiani che abitano il centro storico di Roma.

Allo spopolamento trentennale che ha portato queste attività a ridursi dell'80%, si è aggiunta la "bomba" del Covid che, secondo Confartigianato, ha fatto chiudere i battenti al 20% delle imprese artigiane in città. Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, snocciola i dati che comparano la situazione attuale con quella di 30 anni fa: "Nel 1991 il censimento dell'Istat segnalava nel centro di Roma 5mila botteghe artigiane, non esisteva chilometro quadrato al mondo così denso di attività artigiane. Nel 2000 nel centro storico ce n'erano meno di duemila, ad oggi meno di mille".

A suo avviso oggi uno dei temi da affrontare è come "reintrodurre botteghe nel centro storico di Roma".

E il Comune sta pensando a due distretti ad hoc: alla Città dell'Altra Economia di Testaccio e a Tor di Nona. Guardando a tutta Roma, "nel 2020 hanno chiuso il 20% delle attività di artigianato artistico e di ristorazione artigiana - spiega il presidente della Confartigianato locale, Andrea Rotondo -. Particolarmente colpito il centro storico, dove agli annosi problemi della categoria si è sommata l'assenza di turismo e lo smart working che ha sottratto frequentatori abituali a tutta la zona".

Questi i numeri dell'associazione: secondo il report dell'ultimo trimestre 2020, le imprese di artigianato artistico a Roma sono passate da 3.346 a 2.674, il 20% in meno, come pure per la ristorazione artigiana. "Nel centro storico oggi si concentra il 18% del totale delle imprese artigiane, negli anni 2000 erano il 40%", rimarca Rotondo.

La fuga degli artigiani, spiega, "è motivata dal caro affitti (quasi solo i grandi marchi hanno resistito), dall'incapacità di creare un distretto dell'artigianato in centro, e dal peso della burocrazia. Poi è arrivato anche il Covid, che per noi è stata una bomba. E i veri dati in termini di perdita dell'occupazione si avranno quando terminerà il blocco dei licenziamenti". L'allarme non è solo cittadino. "Con la pandemia rischiamo di perdere molti artigiani, qualche migliaio - ha sottolineato anche Carlo Capasa, presidente della Camera della Moda - I brand stanno facendo molto, non basta. Abbiamo chiesto al governo aiuti veri in un momento di grave difficoltà. Dobbiamo intervenire con ristori veri".

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