Impeachment, Trump accusato di alto tradimento. La difesa: il Senato non ha più giurisdizione

"Un tradimento di proporzioni storiche": così i manager dell'accusa descrivono la condotta di Donald Trump.

"Ha messo in pericolo la vita di tutti i membri del Congresso istigando i supporter alla rivolta caricandoli come un cannone puntato sul Campidoglio", si legge. "

Ha inoltre minacciato il sistema costituzionale che protegge le libertà fondamentali, messo a repentaglio un pacifico passaggio dei poteri e compromesso la sicurezza nazionale".

Tutto ciò, concludono i manager, costituisce "una violazione costituzionale che legittima l'esclusione da qualunque futuro incarico federale". 

La "responsabilità individuale" di Donald Trump per gli eventi del 6 gennaio che hanno portato all'assalto del Congresso "è inequivocabile": lo affermano i manager che rappresenteranno l'accusa nel corso del processo per impeachment dell'ex presidente americano che vedrà il via la prossima settimana. Trump "ha minacciato il sistema costituzionale istigando la rivolta e la sua condotta deve essere dichiarata inaccettabile nei termini più chiari e assoluti", affermano i manager, sottolineando come all'ex presidente "dovrebbe essere vietato di ricoprire futuri incarichi pubblici".

"Il Senato non ha più giurisdizione su Donald Trump": è la linea della difesa dell'ex presidente americano che replica ai manager dell'accusa definendo l'articolo di impeachment "errato".

I disaccordi sulla strategia non sono stati l'unico motivo per cui il team legale incaricato di difendere Donald Trump nel processo di impeachment si è sgretolato a pochi giorni dall'inizio del dibattimento. Secondo Axios, l'ex presidente e il capo della squadra di legali, l'avvocato Butch Bowers, hanno litigato per una questione di soldi. I due inizialmente avevano concordato una parcella di 250.000 dollari per la difesa, ma Bowers non aveva incluso molte spese aggiuntive, tra cui nuovi legali e ricercatori impegnati nello studio del caso, che hanno fatto schizzare la parcella a 3 milioni di dollari, il che ha "fatto infuriare" Trump. La disputa sul denaro si è aggiunta quindi alle divergenze sulla strategia, che The Donald voleva - a differenza degli avvocati - incentrare sulla teoria dei brogli elettorali. "Queste persone non sono più rilevanti. Abbiamo i nostri avvocati, abbiamo una squadra solida e guardiamo avanti", ha detto ad Axios il consulente di Trump Jason Miller.

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